Prosa
UNA CASA DI PAZZI

Una casa di pazzi tra follia e razionalità

Una casa di pazzi tra follia e razionalità

L’imponente quadro con la rappresentazione di San Sebastiano troneggia al centro della scenografia, introducendo gli spettatori in un ambiente classico, sontuoso e signorile. Così si apre la scena di “Una casa di pazzi”, proposto al Teatro de’ Servi fino al 3 novembre, pièce scritta e diretta da Roberto D'Alessandro.

Sulle note di “The sound of the silence” di Simon & Garfunkel si dispiega una tragicommedia odierna, di spessore, che riflette sui mali della società. La pièce è costruita sul doppio binario della follia-razionalità, malattia-salute raccontando uno spaccato di vita quotidiana.

Protagonisti sono due fratelli: Remigio e  Attanasio. Il primo, interpretato dallo stesso D’Alessandro, è un disabile psichico che vive in un mondo tutto suo fatto di particolari licenze poetiche, di momenti di pazzia a cui si alternano sprazzi di lucidità. Un gigante dal cuore buono spesso fuori di testa. Di lui se ne prende cura Attanasio, interpretato da Enzo Casertano, uomo paziente, accondiscendente, altruista che ha sacrificato la propria vita per il fratello, mettendo anche in secondo piano il matrimonio con Maria Alberta, interpretata da Maria Cristina Fioretti. Sulla scena fa irruzione la loro vicina di casa, Gina, donna vulcanica ed esplosiva, interpretata da Maria Lauria.

Sono tanti i momenti in cui gli attori trascinano il pubblico in un susseguirsi di risate: dalla lettura delle poesie scritte da Remigio, in uno spettacolare sketch che vede protagonisti D’Alessandro e Casertano, ad un altro sketch tutto al femminile, con le brave Lauria e Fioretti, giocato sull’incomunicabilità tra parlanti in lingua e parlanti in dialetto.

Non mancano poi momenti più seri, in cui prepotentemente il mondo esterno entra a sconvolgere le esistenze dei quattro protagonisti; il peso della crisi economica che si fa sentire, imprenditori che dopo il fallimento delle proprie aziende non hanno la forza di rialzarsi e così decidono di togliersi la vita,  Equitalia che richiede denaro.

Anche i cosiddetti sani di mente arrivano a compiere gesti folli e disperati. E così un giorno di festa diventa il giorno più triste della propria vita. Il giorno in cui prendere una decisione drastica, tanto inaspettata quanto sconvolgente. E niente sarà più come prima…

Visto il 15-10-2013
al De' Servi di Roma (RM)