Rocco Papaleo, il giorno della prima del suo spettacolo “Una piccola impresa meridionale” (Al Teatro Ambra Jovinelli fino al 4 dicembre 2011) si aggira per la sala, così come i suoi musicisti. Saluta ed abbraccia amici e conoscenti ed osserva compiaciuto la platea che si riempie.
“Cominciamo?”, chiede al pubblico sempre girando tra le poltrone della platea, aiutando qualche spettatore ritardatario a sfilarsi il cappotto… Inizia così quello che l’artista lucano, con l’autoironia che lo contraddistingue, definisce non concerto, recital, performance ma rosticceria di ricordi. Canta e chiacchiera con gli spettatori, “recita” brani testuali (come quello cult del “Panino con la frittata”, già proposto nel film “Basilicata coast to coast” e che su Youtube spopola).
Le sue canzoni raccontano di gente comune, di “Uno qualsiasi”, di vite banali… sono comiche, sarcastiche, sconclusionate, pulsano di swing.
“Una piccola impresa meridionale” come “Basilicata coast to coast”: Papaleo, in teatro, o sul grande schermo, si muove come se fosse in un piccolo club o a casa con gli amici, dove si canta assieme tra un bicchiere di vino e una sigaretta, parlando di donne e di sesso, prendendosi in giro.
In platea, in occasione della prima, c’è anche Rodolfo Laganà che viene coinvolto e canta una canzone direttamente in sala, accompagnato dal padrone di casa alla chitarra. Altra guest star è la vocalist jazz Chiara Civello (il cui ultimo singolo “Tre” vede proprio Papaleo come coautore, che aveva scritto per lei altre canzoni tra cui ”Isola”).
Rocco e Chiara concludono con il brano “La Foca” (che il cantattore incise in uno sgangherato duetto con Daniele Silvestri nel 1997, nda), con artisti e spettatori in piedi a mimare i passi della foca. Tutti “vergognandosi” e ridendo a crepapelle.