Prosa
UN'ORA DI TRANQUILLITà

Cosa non si sopporta per un'ora di tranquillità

Cosa non si sopporta per un'ora di tranquillità

Arrivati ad una certa età si diventa cinici, si pensa molto più a se stessi e molto meno agli altri, si da molto meno peso ai fatti e alle persone, si ha il coraggio di dire cose indicibili: le prerogative dell'età le chiamava Indro Montanelli, e anche Michel, il protagonista di Un'ora di tranquillità, ormai sta raggiungendo una certa età.


Ha scovato un rarissimo disco di jazz e corre a casa per ascoltarlo in santa pace. Ma a casa ci sono ad attenderlo: le paturnie di sua moglie, i lavori in corso nell'appartamento, un vicino invadente, un figlio un po' alienato, un'amante pentita. In pratica ad attenderlo ci sono tutti i problemi quotidiani... concentrati un un'ora.
Michel, brillante uomo di una certa età, posizione e morale, mette tutto in secondo piano pur di dedicare un'ora al jazz, sua grande passione... o quasi tutto.

Di più non è giusto dire perchè questa brillante commedia, del giovane e già affermato autore francese Florian Zeller, incentra tutto il suo fascino, il suo interesse e la sua comicità proprio nell'evoluzione degli atteggiamenti di Michel, e di tutti gli altri protagonisti, in una trama semplice, in una storia divertente che parte in sordina ma che raggiunge livelli di comicità da vecchia vaudeville francese.


Massimo Ghini, con questa opera al debutto nella regia teatrale, mantiene inalterata storia e ambientazione e non prova nuovi sentieri di adattamento italico, se non una leggera revisione nella traduzione. Il risultato è un lavoro piacevole e molto fedele all'originale ma inevitabilmente in qualche situazione brillante i riferimenti d'oltralpe fanno perdere la comicità autentica.


Il Massimo Ghini attore è stato impeccabile, ha recitato con grande mestiere e, per i ritmi altissimi della commedia, con grande fiato. Anche il resto del cast ha avuto un'ottima resa recitativa: molto brava Galatea Ranzi, la moglie con un grande segreto da confessare; l'eccellente Claudio Bigagli è l'invadente  vicino polacco, molto divertente  così come Luca Scapparone nei panni dell'idraulico dalla nazionalità incerta  e Alessandro Giuggioli nei panni di un figlio metallaro in crisi di identità. Gea Lionello, figlia d'arte, si è ben districata nel personaggio dell'amante sexy mentre unico personaggio aleatorio ossia poco definibile, come la sua interpretazione, è stato  quello di Pierre, amico di Michel e vecchio amante di sua moglie, interpretato da Massimo Ciavarro.


Comunque alla fine applausi, meritati, per tutti e quasi un'ovazione per Massimo Ghini, vero mattatore di una piacevole serata: un'ora di tranquillità per due ore di divertimento. 

 

Foto di scena di Diego Romeo

Visto il 21-11-2016
al Pirandello di Agrigento (AG)