Francesco Paolantoni ama profondamente Eduardo De Filippo e in particolare la commedia Uomo e galantuomo - per lui la ‘commedia galeotta’ nei confronti del mondo del teatro - scritta nel 1922 per il fratellastro Vincenzo Scarpetta e rappresentata nel 1924 con il titolo Ho fatto il guaio? Riparerò, mutato nel 1933 in quello attuale.
Protagonista di questo capolavoro è una sgangherata compagnia di guitti, ‘capitanata’ dal capocomico Gennaro interpretato dal bravissimo Paolantoni, i quali non solo presumono di saper recitare in tutti i settori dell’arte teatrale visto il ridondante nome di cui si fregiano (‘L’eclettica’), ma carpiscono la buonafede di Alberto De Stefano - magistralmente interpretato da un vivace e funambolico Mimmo Esposito - ricco, ma sempliciotto anche nella sua avventura amorosa.
Ospitata presso un albergo della modaiola Bagnoli, agisce in modo tale da evidenziare da subito ignoranza e miseria con conseguenze di una comicità esilarante e insieme di una tristezza infinita: ma Eduardo voleva fare ridere o piangere? In verità il suo grande segreto era di riuscire a indurre insieme le due reazioni conservando il comico nel dramma e viceversa.
Attraverso la prova dello spettacolo Malanova di Libero Bovio viene messo alla berlina il teatro improvvisato, senza professionalità e preparazione: un suggeritore che non può suggerire per eccesso di ignoranza e attori incapaci di essere tali per mancanza di qualità innate oltreché di formazione danno vita a una prova/farsa superba nel testo e che per essere pienamente apprezzata dagli spettatori necessiterebbe di protagonisti più omogenei.
Viene da pensare a quanto materiale potrebbe trovare oggi un redivivo Eduardo nel mondo del piccolo schermo - e non solo - tra ‘reality’ e affini.
Emergono le contraddizioni tra apparire ed essere dei benestanti con deformazioni di valori, pregiudizi, tradimenti, onore da salvare e follia quale unica scappatoia per sfuggire agli imbrogli intessuti in nome di un falso perbenismo in accoppiata con il tragico dramma della fame perenne dei poveri.
Questo paradossale e parossistico aggrovigliarsi di matasse esistenziali finisce in commissariato dove il delegato di polizia (un Ciro Capano straordinariamente convincente) finirà per trovare tutti i bandoli delle matasse.
Molto riuscita dunque la recitazione maschile mentre tra le interpreti femminili misurata e gradevole Susy Del Giudice nel ruolo di Bice, l’intraprendente moglie/amante.
Due gli atti invece dei tre originali con un singolare tango che funge fa cambiamento di quadro nel secondo.
Prosa
UOMO E GALANTUOMO
UOMO E GALANTUOMO
Visto il
11-01-2011
al
San Babila
di Milano
(MI)