Solo due attori per il cast di questa commedia, solo una stanza come ambientazione. Eppure la scena è sempre piena, piena di emozioni che spaziano dalla comicità all’umanità più profonda. Due uomini che per via della precarietà della loro situazione, si fingono costretti ad una convivenza di cui, in fondo, non vogliono più fare a meno. Ognuno geloso dei suoi piccoli segreti, dei suoi oggetti personali di scarso valore, tramite i quali mantenere la propria identità all’interno di questo microcosmo. Impegnati in un continuo scambio di dispetti, in una gara di racconti, con i quali intrattenersi, di improbabili sogni fatti la notte, di storie vissute anni addietro, miste a bugie e “coloriture”. Uno, detto Pace e bene, a vantarsi della sua esperienza come sacrestano, l’altro, Cirillo, dei suoi trascorsi nel mondo del teatro come suggeritore di scena. Ognuno attaccato ai ricordi del passato, resi quasi mitici; ognuno legato alle piccole abitudini, ripetute in modo quasi rituale. E a tenerli uniti, un sentimento comune, semplice ed affrontato con rispetto e delicatezza anche nei momenti di comicità: la paura di rimanere soli e affrontare ciò che non si conosce e si trova fuori da quella stanza.
Roma, Teatro dell’Angelo, 14 Aprile 2007
Visto il
al
Duse
di Bologna
(BO)