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VINCENT VAN GOGH - L'ODORE ASSORDANTE DEL BIANCO

Vincent Van Gogh: un bianco che parla

Alessandro Preziosi
Alessandro Preziosi

Testo avvincente, protagonista azzeccato (Alessandro Preziosi) e un nome, quello di Vincent Van Gogh, che è una garanzia. Preziosi non proviene certo dal teatro, ma in teatro ci sta tutto.

Testo avvincente, protagonista azzeccato (Alessandro Preziosi) e un nome, quello di Vincent Van Gogh, che è una garanzia per attirare il pubblico. Il pittore olandese, infatti, piace a tutti, ma il suo brand è ancora sottoutilizzato al di fuori dell’ambito strettamente artistico. Ecco perché Vincent Van Gogh. L’odore assordante del bianco, thriller psicologico (così almeno lo definisce il regista Alessandro Maggi) che sta girando nei teatri italiani, ha tutti gli ingredienti per diventare uno tra quegli spettacoli degni di essere ricordati per la stagione teatrale 2018-’19.

La pazzia di un genio

Attraverso l’imprevedibile metafora del temporaneo isolamento in manicomio di Vincent Van Gogh, interpretato da Preziosi, lo indaga sulla complessa creatività artistica del pittore olandese, lasciando lo spettatore con il fiato sospeso dall’inizio alla fine. Il testo vincitore del Premio Tondelli per la “scrittura limpida, tesa, di rara immediatezza drammatica, capace di restituire il tormento dei personaggi con feroce immediatezza espressiva” è ricco di spunti poetici, offrendo considerevoli opportunità di riflessione sul rapporto tra le arti e sul ruolo dell’artista nella società contemporanea.

I tanti dettagli del bianco

La devastante neutralità del vuoto in cui è rinchiuso Van Gogh, ovvero il manicomio di Saint Paul, viene rappresentata da una scenografia completamente bianca. Ma è un bianco che parla con i suoi dettagli, come gli inconfondibili tratti del “Campo di grano con volo di corvi” che appaiono in bassorilievo sullo sfondo. E non è l’unico elemento su cui soffermare l’attenzione. Bellissimi i momenti con le ombre sulle pareti in cui sono le pareti stesse a diventare scena.

Il protagonista si muove sul palco per un’ora e mezza, tenendo il suo Vincent sempre su quel labile confine tra il senso del reale e il suo esatto opposto. Il pubblico si lascia trasportare nella mente dell’artista, cercando di cogliere il genio celato dalla sua follia. Non stacca gli occhi dal palcoscenico nemmeno per un istante. Preziosi non proviene certo dal teatro, ma in teatro ci sta tutto. Forse caratterizza fin troppo il suo personaggio, ma non è certo una critica, piuttosto una sottolineatura. Tant’è vero che stremato, dopo un’ora e mezza di intensa recitazione, si prende dal pubblico oltre cinque minuti di applausi.

Visto il 13-11-2018
al Delle Arti di Gallarate (VA)