Musical e varietà
VARIE-ETà

Intelligente e divertente …


	Intelligente e divertente …

Intelligente e divertente il gioco sulla parola ‘varietà’ che in effetti esprime l’anima profonda di un artista come Massimo Lopez che nella sua carriera ha saputo mostrare estrema duttilità e apertura al nuovo - senza dimenticare il passato conseguendo sempre successi meritati.
In questa pièce - scritta dal poliedrico attore insieme al fratello Alessandro sulla scia degli straordinari consensi e successi ottenuti in Italia e negli Stati Uniti da Ciao Frankie - si dipana il racconto delle molteplici e multiformi esperienze durante le “Varie-età” della sua esistenza con un andamento a “montagne russe” come ha confessato egli stesso che riesce a essere coinvolgente e divertente grazie all’utilizzo di un’ironia garbata e raffinata.
Elegantissimo, con abito scuro, camicia bianca e farfallino domina il palco come se fosse nel proprio salotto e, non contento, lo dilata scendendo in platea tra il pubblico sia cantando sia ‘aggredendo’ il primo malcapitato con quella che si rivela una deliziosa gag atta a dimostrare la relatività dell’eterna espressione “ai miei tempi".
E ‘i suoi tempi’ divengono quelli di tutti perché comunque si sono vissuti anche se con età diverse e il ritrovarli in questo gradevolissimo mosaico li fa emergere dal passato senza un tempo definito, con la forza di flashback che si intrecciano con il fluire dei ricordi di ciascuno.
La sua capacità di intrattenere è coronata ed esaltata dalla presenza dei dodici validissimi elementi della Big Band Jazz Company diretta dal Maestro Gabriele Comeglio, con cui negli anni l’intesa si è fatta salda, da Alessio Schiavo e da due giovani ballerini
Ciò che colpisce è il suo darsi generosamente al pubblico accompagnato dall’evidente e gratificante soddisfazione nel recitare, cantare avvalendosi di una bellissima voce e imitare: piacere che diventa una cascata fresca e argentina con potere rasserenante.
Pontefici, politici, cantanti, revival dell’inossidabile Festival di Sanremo e omaggi musicali a chi non c’è più  divertono cancellando la polvere del tempo al ritmo del jazz e dello swing.
Delizioso il viaggio attraverso le regioni d’Italia al suono delle rispettive ‘lingue regionali’, omaggio raffinato al 150° dell’Unità Nazionale.
Uno spettacolo elegante, che castigat ridendo mores e aiuta a riflettere, ma anche a liberarsi dei propri problemi, se non altro affidandosi al 'mal comune, mezzo gaudio’.
Mi sia tuttavia concesso ricordare a Lopez che la ‘sindrome del vampiro’ - in virtù della quale vengono prevalentemente aspirati soldi ai cittadini da un certo ceto sociale in giù mentre inalterati (i ritocchi sono finora solo fumo negli occhi, 'quisquilie e pinzillacchere', per ricordare Totò) restano i privilegi delle caste e degli evasori - non affligge solo il governo Monti, che, a differenza dei precedenti dichiara apertamente e senza ipocrisie di esserne affetto; prima, invece, sotto l’infida e sorridente maschera di un buonismo "agnellesco", si sono creati - celandoli sotto altri nomi - meccanismi stritolatori del cittadino incolpevole al punto che il vampiro di turno oggi pare un dilettante.

Visto il 07-02-2012
al Nuovo di Milano (MI)