Un viaggio fantastico in un luogo non-luogo, “sintesi immaginaria del varietà e del suo mondo”, una commedia creata da una mente geniale come quella del drammaturgo Roberto Lerici. Testo commissionatogli nel lontano 1989 dall’allora direttore del Teatro stabile di Roma, Maurizio Scaparro. Lo spettacolo non fu mai messo in scena perché fu reputato troppo “duro” e non adatto al pubblico del Teatro Argentina, così come racconta il figlio dell’autore, Carlo Emilio Lerici.
Ancora una volta, come sempre nei testi di Lerici, in primo piano la crisi dei valori che investe la coppia borghese, usata come metafora efficace e immediatamente riconoscibile, della crisi che investe la società. Questi temi agitano le coscienze dei personaggi creando una linfa vitale che si nutre delle loro stesse paure, angosce e ansie. Così con lo scorrere dello spettacolo ci troviamo a confrontarci con una carrellata di stereotipi, che si fondono e si plasmano con i personaggi stessi, fino a fargli perdere anima e corpo per conservarli in una maschera.
Sul palco Antonio Salines dà prova delle sue capacità, affinate con l’esperienza, che si manifestano in tutta la sua poliedricità.
Tutti cantano e recitano con grande bravura a tal punto che nel momento degli applausi ci chiediamo se la Vedette, interpretata da un’eccellente Francesca Bianco, sia veramente invidiosa della giovinezza della Soubrette, al secolo Mariagrazia Pompei.
Il testo, nonostante il tempo passato, è sempre attuale, pungente e il pubblico che vede lo spettacolo viene completamente rapito dal fantastico mondo del Varietà dove tutto finisce con una risata.
Sorprendente la scenografia, un susseguirsi di quadri colorati rispettosi delle indicazioni dell’autore.
In sala scroscianti risate accompagnano la storia che inevitabilmente finirà in modo tragico lasciando l’amaro in bocca e il riso spento sul volto.
La lotta per il posto migliore nella compagnia, così come nella vita, non accetta debolezza, la Vedette, prima donna, partner di vita e sulla scena dell’attore comico, protagonista maschile, "ha il grande torto di essere saldamente ancorata alla sua esistenza per meriti acquisiti" e passerà anche sul cadavere di una giovane soubrette se questa può essere un ostacolo da scavalcare per rimanere in vetta alla scala del successo.
Si consiglia la visione dello spettacolo in scena al Teatro Belli fino al 21 Ottobre.
Visto il
al
Belli
di Roma
(RM)