“Vattene amore” ha lo stesso spirito e ritmo delle comedy televisive più recenti. Sarà perché l’autore e regista della pièce, Antonio Antonelli, (sceneggiatore di note fiction tv alla sua prima esperienza teatrale) viene da quel mondo.
Si ritrova in essa lo stesso spirito di sceneggiati come “Pazzi per amore”, con i protagonisti che, di tanto in tanto, prendono i microfoni e si mettono a cantare brani come “Vattene amore” di Amedeo Minghi e Mietta, ma anche successi di Frank Sinatra, Ricchi e Poveri…
Insomma non manca quella che in “Boris” viene definito il momento della “locura”, ovvero canta che ti passa…
Quella scritta e diretta da Antonelli ed interpretata dai bravi Beatrice Fazi e Fabrizio Giannini (anche loro provenienti dal mondo della fiction tv) è una commedia divertente, ambientata in un quartiere periferico di Roma, sul pianerottolo tra due appartamenti (in cui vivono i protagonisti) ed all’interno di uno di essi.
Si racconta la storia di due persone che hanno avuto una relazione e sono costretti a rivedersi alla vigilia delle ferie agostane perché lui, per distrazione, è uscito di casa senza portarsi le chiavi.
Di tanto in tanto i personaggi oltrepassano la “quarta parete” e si rivolgono direttamente alla platea, raccontando i retroscena della loro love story e, come detto, cantando.
I due sono caratterialmente differenti: lui più ruspante, di una romanità colorita; lei più snob ed acculturata (ma ogni tanto litiga con i congiuntivi). In comune hanno solo la passione per il karaoke, che dimostrano talentuosamente.
Insomma "Vattene amore" è divertente e coinvolgente… allietano i contrasti caratteriali, l’ironia che viene dalla romanità verace, la girandola di battute, le canzoni “strappacuore”.