Versi proibiti. Una lotta. Tra ipocrisia e autentico naturalismo, questo il titolo dello spettacolo andato in scena il 27 febbraio allo ZTN per la regia di Giovanni Merano, ed allo stesso tempo la sintesi del contenuto e delle forze su cui si gioca il contrasto volto al raggiungimento del fine ultimo: andare alla radice del significato di lirismo e oscenità e allo stesso tempo dimostrare la relatività di tali concetti.
I versi proibiti, e opportunamente riadattati, sono quelli dell'Inferno della poesia napoletana, raccolta di poesie in dialetto partenopeo (alcune delle quali portano la firma di grandi nomi quali Ferdinando Russo e Salvatore Di Giacomo) dai temi licenziosi e dallo stile triviale. La lotta, dal canto suo, è quella tra le forme vuote del finto moralismo, e il realismo più autentico. A scontrarsi sul palcoscenico a suon di rime tre bravissimi interpreti: Fabio Balsamo, nei panni del naturalismo e della veracità delle manifestazioni umane; Francesco Saverio Esposito, che incarna l'ipocrisia, il perbenismo, l'apparenza; e Carlo Liccardo, la prostituta, figura intermedia che unisce divertimento e sofferenza. La voce di Serena Pisa, accompagnata dalla musica di Giampaolo Ferrigno e Luigi Castiello, si fonde in questo percorso tra prosa e poesia attraverso canzoni, alcune divertenti, altre dai toni drammatici, ognuna delle quali precede e introduce una determinata tematica.
Portare sul palcoscenico temi come il sesso, l'impotenza, il defecare, la prostituzione, con un lessico al limite della scurrilità, è teso a dimostrare quanto sia necessario liberarsi da tabù frutto dell'ottusità e indignarsi invece per ciò che realmente può considerarsi contro natura. L'oscenità si annida in una società che esclude dalla cerchia dei valori tutto ciò che non può essere quantificato in termini economici e la cultura è senza dubbio in cima alla lista. La lotta, allo ZTN, la vincono senza dubbio i tre attori protagonisti, che riescono a conquistare gli spettatori, i quali si abbandonano, chi con maggiore e chi con minore difficoltà, a sorrisi e risate.