Musical e varietà
VERY CHRISTMAS SUPERSTAR

Un Natale con i fiocchi…anzi con i lustrini!

Un Natale con i fiocchi…anzi con i lustrini!

In Very Christmas Superstar, spettacolo natalizio a cavallo tra il musical e il varietà, si racconta un Natale assai diverso da quello che tradizionalmente viene descritto dagli odierni mezzi di comunicazione. Ed è così che il Natale si tinge di rosa (o, meglio, di tutti i colori), assumendo le sembianze di un grande palcoscenico su cui si racconta la storia d’amore tra un ragazzo gay e il suo angelo. Dopo affannose ricerche l’anonimo protagonista dello spettacolo trova, infatti, il tanto desiderato compagno della vita, forse il vero amore.
Lo spettacolo è un insieme – si direbbe con terminologia moderna un medley – di musica leggera e brani natalizi tradizionali.  La voce di Nicola Vorelli (affiancato sul palco dalle danze di Claudio Reale) intona i successi più noti degli ultimi decenni della storia della musica leggera con un continuo sottofondo di temi natalizi. Nel repertorio proposto non mancano riferimenti alla musica più apprezzata dalla comunità GLBT come Erotica di Madonna, Last Christmas dei Wham e le immancabili citazioni tratte dal repertorio della Tigre di Cremona.
L’epilogo della storia tradisce, però, il clima in cui la prima parte dello spettacolo si sviluppa. Le violenze subite da uno dei due amanti e la tragica fine dell’amore appena sbocciato rendono l’atmosfera cupa e poco festosa. Sullo sfondo del palcoscenico è la proiezione delle immagini televisive delle violenze in danno degli omosessuali, purtroppo già note agli occhi dello spettatore, a segnare il passaggio alla nuova fase dello spettacolo in cui non manca una riflessione critica sulla responsabilità che hanno i poteri costituiti, politici e sociali, nei confronti della innegabile emergenza civile che stiamo vivendo.
Lo spettacolo è gradevole e divertente. Ha il pregio di gettare luce ed attenzione sulle tematiche della tutela delle minoranze e sul valore che assume la diversità nella nostra società, pur adottando come prospettiva quella stereotipata dell’eccesso e del trasformismo.
Forse, sarebbe stato più bello – e anche più interessante – dare voce alle migliaia di omosessuali che vivono la loro quotidianità senza eccessi e senza lustrini, descrivendo l’amore silenzioso che lega molti uomini e donne, che si nutre di tanta semplicità e normalità.

Visto il 28-12-2010
al Civico 14 di Caserta (CE)