Il Vespro della Beata Vergine rappresenta, senza ombra di dubbio, uno dei vertici della produzione monteverdiana: un lavoro monumentale che, pur incorporando in sé musica di derivazione profana, riesce a toccare momenti altissimi di lirismo e spiritualità, superando, senza abbandonarle totalmente, le forme più legate alla tradizione ecclesiastica grazie all’utilizzo di quello stile di canto melodrammatico che ne decreterà il successo.
Nulla di più appropriato dunque per il Festival 2013 che aprire la stagione con questa pietra miliare, prevedendone l’esecuzione all’interno di un contesto solenne quale quello rappresentato dalla Chiesa di San Marcellino, edificata nel 1602 per accogliere a Cremona la Compagnia di Gesù e aperta al pubblico nel 1608, proprio due anni prima che il Vespro fosse dato alle stampe.
Le scelte operate da Rinaldo Alessandrini, alla direzione ormai da anni di Concerto Italiano, lo hanno portato ad una interpretazione del capolavoro monteverdiano che ha previsto l’utilizzo soltanto di dieci voci e di un organico orchestrale ridotto. Questo ha fatto sì che quella italianità di accenti e sentimenti che ha reso famose le sue esecuzioni e incisioni e che ha avuto sempre il pregio di restituire autenticità di colori a molta musica scritta e concepita in ambito mediterraneo, spogliandola di un eccessivo algido rigore tipico di alcune letture di stampo transalpino, si perdesse nell’ampiezza della navata della chiesa. A fronte di alcuni momenti davvero di forte emozione, come quello di Duo Seraphim, in altri passaggi la perfetta connessione esistente fra parola e musica poteva essere forse meglio evidenziata; anche l’espediente di far cantare la seconda voce in Audi coelum semplicemente con le spalle rivolte verso il pubblico, anziché dietro l’altare o in un altro luogo della chiesa, non è parsa felicissima perché ha fatto perdere l’effetto di eco richiesto dal testo. Nell’insieme l’esecuzione ha comunque raggiunto ottimi livelli di precisione d’insieme, le voci sono parse tutte generalmente piuttosto buone con qualche punta di livello superiore fra i tenori e i baritoni; il numero esiguo di cantanti e la vastità della sala hanno però fatto perdere talvolta quei tratti di solennità trionfante che sono caratteristica precipua della liturgia postridentina e che, come tale, sono presente anche in diversi momenti del Vespro.
Musica
VESPRO DELLA BEATA VERGINE
IL VESPRO INAUGURA IL FESTIVAL MONTEVERDI
Visto il
03-05-2013
al
Chiesa di San Marcellino
di Cremona
(CR)