Non è un concerto ma è “Vilipendio”, il nuovo spettacolo della Guzzanti, un’attrice ed autrice definita “un triste volgare genio comunista” da alcuni giornali e una energica schietta show-woman intelligente da molti altri.
Dopo il rinvio a giudizio per Vilipendio al Papa ottenuto successivamente allo scorso 8 luglio durante il “No Cav Day” di piazza Navona, Sabina Guzzanti decide di tornare a chiacchierare con il suo pubblico con una verve non indifferente.
I testi rap, la musica elettronica e la musica tribale si fondono con il ritmo dei videoclip che scorrono sullo schermo e sono sufficienti a completare la scenografia, donando ai discorsi maggiore fervore.
“Vilipendio” è un vero e proprio one-man-show della durata di due ore e trenta minuti, senza pause, è un “travolgente sguardo comico-satirico sull'Italia di oggi, che riesce ad essere esilarante e spaventoso allo stesso tempo”, perché la Guzzanti è una che parla, è una che si arrabbia quando serve, ma è anche una donna sensibile ed i suoi ragionamenti a volte urlati, a volte cantati, ma mai sussurrati perché scevri di ipocrisia, sono un regalo al pubblico disincanto: non è facile colpire direttamente le pance degli spettatori, lei ci riesce. L’Italia viene smontata interamente dalla destra alla sinistra, con l’intento di restituire al pubblico ciò che in cuor suo già sa ma che - come per ogni argomento - è ben diverso sentirsi dire, affermare, sostenere con una forza disarmante per la sua schiettezza.
Gli ospiti dello show: Prestigiacomo, Saccà, Di Pietro, Sgarbi, Moretti, Finocchiaro, D'Alema, Annunziata, Carlucci, Alfano, Carfagna, Bertinotti, commercialisti, giovani candidati del Pd, avvocati, insegnanti di religione, parlamentari, cocaina, scandali sessuali, i giornali e la gente della strada. Tutti sono denudati in modo sapiente, “non è che c’è solo dissenso” nel mondo, il problema “è che c’è solo non senso” (afferma l’artista).
E gli stessi “italiani che sono per natura moderati, che sono moderati nel sangue, perché è un fatto genetico” che riempiono totalmente il Gran Teatro di Tor di Quinto di Roma, esplodono in un vigoroso applauso che pare abbia ben altro del moderato. Un applauso di approvazione non tanto per le idee espresse, idee di satira che mischiano politica, economia e anche pettegolezzo, ma che sembra unanime piuttosto per la “libertà” di cui questa donna si fa portavoce. Sabina Guzzanti attraverso la sua satira politica parla di una realtà ironicamente triste, ed incita tutti a fare come lei, a dire la propria opinione ed essere, così, liberi.
Vilipendio in fondo non è altro che è un discorso sulla libertà, che si difende prendendosela e dicendo ciò che si pensa liberamente senza rimpianti né rimorsi: perché è enorme il privilegio di essere liberi.
Uno spettacolo ora in viaggio. Con la speranza che apra un futuro in cui l’aspirazione non sia solo quella di “avere più pixel”, ma di avere meno “bla bla bla”.
Alla tastiera Danilo Cherni, alla batteria Maurizio Rizzuto e alla voce Sabina Guzzanti
Il “Vilipendio” tour è partito da Firenze a novembre, le prossime date di dicembre:
16 milano - palasharp
17 bologna - teatro arena del sole
18 parma - pala b. raschi
Roma, Gran Teatro di Tor di Quinto, 13 dicembre 2008
Visto il
al
Astoria
di Lerici
(SP)