La commedia dialettale “Viv con duù ghej”, nata 20 anni fa dalla penna di Rino Silveri (che ha creato più di cento testi teatrali) e attualissima come argomento, gioca sui termini ghej/gay: il primo meneghino significa “soldi”. E sono due i “soldi” (di serenità) che mancano a due onesti conviventi per considerarsi ‘famiglia’ che troveranno nella giovane collaboratrice domestica.
Il secondo indica i soggetti particolari di questa convivenza caratterizzata dal tran tran tipico delle coppie, fatto di gelosie e di dispettucci, figli più di affetto mal espresso che di cattiveria. Sì perchè Piero e Rino, gli straordinariamente esilaranti Mazzarella e Silveri, sono omosessuali, fatto che viene messo in rilievo quando Monica prende servizio presso i due in quanto Piero si vede costretto a farsi a aiutare per l’età.
La giovane orfana, magistralmente interpretata da Cinzia Bregonzi, non ha pregiudizi ed è semplice, fondamentalmente pulita e diretta nel porsi e tra l’altro viene da un’esperienza negativa in casa dei vicini il cui maschio - topos e realtà classici - ha tentato di insidiarla per cui si sente rassicurata nella nuova sistemazione. Pian piano il nuovo lavoro si trasforma modificandosi in un legame fatto di confidenze, simpatie, tenerezze e affetti di una figlia verso i genitori mai avuti che inconsciamente a loro volta realizzano il desiderio di averne una.
Questa trama semplice e apparentemente facile, ma che in verità potrebbe rischiare di cadere nel banale, dà la possibilità di esprimere la versatilità e la duttilità dei due grandi attori di teatro, e non solo milanese, i quali mettono in luce con caleidoscopica vivacità le varie sfumature psicologiche di due persone che non calcano la mano sulla loro diversità, non sono mai volgari, ma raccontano con garbo naturale se stesse con dialoghi semplici e comicamente serrati dando un quadro di vera e dolente umanità.
Un divertimento assicurato perché le due consumate e abilissime star si divertono a recitare coinvolgendo il pubblico e lo commuovono quando li vediamo diventare ‘nonni’ tenerissimi come tutti quelli del mondo.
15 novembre 2007 - Teatro Oscar di Milano
Visto il
al
deSidera Teatro Oscar
di Milano
(MI)