Seduti nella nostra poltrona assistiamo ad un nuovo esilarante spettacolo della Compagnia teatrale di Carlo Buccirosso dal titolo “Vogliamoci tanto bene”. Quella a cui si assiste non si può definire una semplice commedia perché l’estro e la maestria di Buccirosso hanno saputo unire in un unico spettacolo un testo certamente comico ma, al tempo stesso, riflessivo che tratta temi impegnativi della realtà contemporanea.
Se ci soffermiamo sul titolo in questione, il testo potrebbe apparire ai nostri occhi la solita commedia “all’italiana”. Non è così!! La trama, che da subito esalta l’arte comica di Buccirosso, nota ormai al pubblico che lo segue, si biforca in una serie di situazioni tessute sui problemi del contemporaneo che, sdrammatizzate dalle continue battute e dalle espressioni del volto di Buccirosso, in realtà sensibilizzano il pubblico verso aspetti del quotidiano che tendiamo a sottovalutare, quali il gravissimo problema della Camorra.
Al centro del testo teatrale c’è il legame familiare che, secondo Mario Buonocore, il personaggio cardine interpretato da Carlo Buccirosso, deve servire per superare tutte le difficoltà che si presentano nella vita. Convinto di ciò, egli decide di trasferirsi nella casa che era dei suoi genitori per convivere “serenamente” insieme alle sorelle e ai nipoti. In realtà, questa convivenza si rivela malsana perché pervasa da ipocrisie e bugie sulle vere attitudini personali. Si tengono nascosti reati quali l’usura, la corruzione, lo spaccio di stupefacenti nella convinzione di essere nel giusto e di condurre una vita retta ed onesta. Così, si continua a vivere…
Si rivela attualissimo questo modo di concepire la vita in una realtà come la nostra dove si confonde spesso il giusto con l’ingiusto. Si sono persi ormai i valori veri della vita e gli affetti sono passati in secondo ordine rispetto alla futilità che ci pervade. Per paura che la nostra vita venga sconvolta da situazioni che non ci appartengono, ci chiudiamo nella nostra realtà e non abbiamo il coraggio di denunciare l’illegalità che ci circonda.
Questo è il mondo che vuole rappresentare Buccirosso, ma è anche un modo sottile per denunciare l’assenteismo delle Istituzioni e l’omertà che dilaga nel mondo. A riuscire nell’intento c’è l’interpretazione magistrale di Maria del Monte, ma un “bravo” va fatto anche ai giovani interpreti della Compagnia che hanno saputo apprendere dal maestro Buccirosso il meglio della teatralità.
Visto il
05-02-2010
al
Trianon Viviani
di Napoli
(NA)