Lirica
WERTHER

Genova, teatro Carlo Felice, …

Genova, teatro Carlo Felice, …
Genova, teatro Carlo Felice, “Werther” di Jules Massenet OTTIMO WERTHER Il Werther di Massenet, opera particolarmente amata dal pubblico, non ha sempre incontrato pari favore da parte della critica, che ha anche accusato il compositore francese di aver ridotto il sublime mondo di Goethe ”a un servizio da the di porcellana”. Se è vero che il testo originale è stato semplificato per adattarsi al genere lyrique francese riflettendo il gusto piccolo-borghese dell’epoca per gli aspetti sentimentali e moralistici, bisogna precisare che Massenet è riuscito a creare un capolavoro lirico-drammatico in cui si sovrappongono lirismo e prosaicità, melodia e prosodia, con una strumentazione raffinatissima e un infinito fluire di temi che conferiscono all’opera un fascino a cui è difficile sottrarsi, una musica che avviluppa e incanta fra lacrime e sorrisi, estasi e malinconia, euforia e disperazione e che davvero esprime i caratteri dei protagonisti. Il Werther è stato proposto a Genova in forma di concerto, scelta assolutamente plausibile, in quanto è un ‘opera che “può” fare a meno del supporto scenico, essendo una storia tutta interiore, giocata sull’introspezione e sull’evoluzione emozionale dei due protagonisti, una vicenda non agìta dove le azioni sono fuori scena o rievocate nel ricordo. E al Carlo Felice l’ ottimo cast ed una direzione avvolgente hanno confermato il successo dell’esecuzione concertante. Giuseppe Filianoti è un Werther perfetto per stile interpretativo e capacità di modulare la frase adattando la voce alla melodia di Massenet con delicatezza e raffinatezza, requisiti essenziali per interpretare la musica francese. Filianoti dimostra una forte immedesimazione nel ruolo, di cui rende con lo sguardo e la postura gli sbalzi d’umore e il mutare degli stati d’animo di chi è incapace di crescere, di staccarsi dal passato e dai sogni ingannevoli. Regge il confronto con gli interpreti di riferimento per l’attenzione alle pause, al canto sulla parola: è bravissimo nel variare dinamica e spessori rendendo fluidi i passaggi dal forte al piano. La voce lirica ha centri particolarmente suggestivi, pieni e vellutati, anche se il registro acuto è apparso affaticato. La Charlotte di Massenet è più sfaccettata e tormentata rispetto alla figura goethiana e Sonia Ganassi ne offre un’interpretazione intensa e convincente esprimendo con giusto riserbo il dramma interiore di un amore impossibile, compresso e soffocato, con voce controllata e vibrante lontana da esibizioni manierate e da eccessi veristi. Toccante la lettura delle lettere eseguita con giusto raccoglimento e soprattutto “les larmes qu’on ne pleure pas” che traduce con pudore l’abisso di angoscia in cui sprofonda il personaggio. La voce omogenea si adatta alla dinamica ondivaga ben reggendo gli improvvisi scatti drammatici. Adriana Kucerova è un’ottima Sophie, giovane e graziosa, che trasmette una ventata di freschezza con voce svolazzante e argentina, squillante senza essere petulante. Giorgio Cadauro è un Albert di voce rotonda ma monocorde come il personaggio. Corretti anche i comprimari, il Bailli di Gianfranco Montresor, Vittorio Prato nella parte di Johann e Enzo Peroni Schmidt. Anche il nutrito coro di voci bianche preparato da Gino Tanasini si è distinto per l’esecuzione curata. Alan Guingal, che ha sostituito all’ultimo Lü-Jia, ha offerto una direzione efficace, ottenendo un impasto orchestrale sonoro e ricco di colori, alternando suoni morbidi e leggeri a sonorità più forti e cupe. Data la forma di concerto ha privilegiato la ricerca della continuità e della tensione drammatica, caricando i contrasti e i momenti di espansione, scivolando talvolta nell’enfasi anziché giocare su di una più sottile filigrana di colori e spessori cangianti. L’incantatoria musica di Massenet ha soggiogato il pubblico genovese, che ha dimostrato un evidente apprezzamento per l’opera ed ha applaudito con convinzione i due protagonisti senza scappare via. Visto a Genova, teatro Carlo Felice, il 03/4/08 Ilaria Bellini
Visto il
al Carlo Felice di Genova (GE)