Ed ecco approdare sul palcoscenico del Creberg di Bergamo l’ultimo spettacolo del coreografo statunitense Daniel Ezralow che, grazie alla sua partecipazione alla trasmissione “Amici” di Maria De Filippi, è molto noto al pubblico televisivo italiano di giovani e meno giovani. Gli spettatori bergamaschi sono stati entusiasti del risultato cui hanno potuto assistere in anteprima mondiale e si sono profusi in lunghi applausi e complimenti scanditi ad alta voce verso il coreografo presente in sala presso la consolle tecnica.
La sua soddisfazione è stata palpabile; soddisfazione per avere scelto il gruppo giusto, composto da dieci ballerini ben amalgamati nonostante l’eterogeneità della provenienza e dell’esperienza tecnica; soddisfazione per avere creduto nei quattro ragazzi di “Amici” reclutati nel cast, assolutamente indistinguibili dai colleghi più esperti; soddisfazione per l’appassionata risposta del pubblico, che ha seguito con grande partecipazione tutta la sua originale creazione.
Come dice il sottotitolo, “Why… be extraordinary when you can be yourself”, lo spettacolo di Ezralow è un inno alla normalità, alla quotidianità, danzato in abiti di tutti i giorni – giacca, cravatta, tailleur, biancheria intima – in ambienti urbani e casalinghi. Ma anche nella vita comune può scoppiare la scintilla della straordinarietà, si possono celare esperienze eccezionali. Basta guardare il mondo che ci circonda con gli occhi di un artista e il corteggiamento di due giovani in un salotto si trasforma in un’esibizione di capriole virtuosistiche; una corsa in città diventa la più sfrenata delle esperienze; una telefonata serale dal proprio appartamento è il pretesto per dare il via a un gioco di luci; una serie di espressioni e formule matematiche permettono di descrivere con acume e ironia la vita umana. Tutto eseguito sulle note dei pezzi più celebri – Beatles, U2, Alanis Morissette – usufruendo di una scenografia essenziale, ma molto efficace, composta da un’impalcatura a scacchiera di dodici riquadri sovrapposti, dodici celle assolutamente identiche, nelle quali i ballerini possono esprimere la propria inimitabile personalità, pur nella conformità.
“Why…” è un’esperienza gradevole, coinvolgente, costruita con raffinatezza e precisione, senza particolare sfoggio di doti atletiche e tecniche, probabilmente per non tradire la voglia di normalità del suo illustre ideatore.
Bergamo, Teatro Creberg
20 aprile 2007
Visto il
al
Ventidio Basso
di Ascoli Piceno
(AP)