L’amore... quante forme ha l’amore? Innumerevoli; a volte, si manifesta con la freccia di Cupido, altre, con il tintinnio della campane, c’è chi giura di aver sentito una scarica elettrica salire lungo la schiena. Ma, se l’amore arrivasse a cavallo di una mazza da baseball? Infrangersi non nel cuore della bella ma sul cranio di uno sfortunato pretendente? Può un uomo arrivare ad uccidere per amore?
Un melò punk scritto e diretto da Paolo Faroni, grande interprete di un dramma esistenziale, condito di pazzia e farcito di brutalità, tutto nel nome del sentimento più nobile che un uomo possa provare per una donna. Il protagonista, “il lupo”, difende il suo amore per la bella “pecorella” a colpi di mazza da baseball. Ogni notte, con la complicità delle tenebre, spinge il suo baule, pieno zeppo di oggetti appartenuti alle vittime della sua ferocia, sotto la finestra della sua amata e, salendoci sopra, inizia a predicare alla luna i versi del suo amore.
Al calar delle tenebre un sacrificio è consumato: come in un rituale, la macabra danza funebre e l’interrogatorio schizofrenico colpiscono senza pietà, ed uno ad uno, gli spasimanti cadono sotto i colpi della sua follia. Solo la luce proveniente della finestra dell’amata musa pone fine alla mattanza e, come un serpente incantato dalla musica, il lupo ferma la sua mano. Ogni notte la promessa è mantenuta: ha giurato di proteggere la sua pecorella dagli effimeri corteggiatori, eliminandoli tutti.
L’intensità dello sguardo, la padronanza della parola, la cura dei particolari, l’agilità del corpo, la ricerca della perfezione dell’interpretazione sono gli aspetti che più colpiscono lo spettatore, il quale, potendosi immedesimare nel racconto, potrebbe essere ora vittima ora protagonista di uno spettacolo che ha analizzato gli aspetti più reconditi della psiche e dell’eros dell’Uomo.
Milano - Teatro della Contraddizione – 13 dicembre 2007
Visto il
al
Matteotti
di Moncalieri
(TO)