Danza
ZEROGRAMMI

ZEROGRAMMI è uno spettacolo p…

ZEROGRAMMI è uno spettacolo p…
ZEROGRAMMI è uno spettacolo per bambini, ma anche per adulti. Ha sicuramente una grande carica pedagogica e avvicina il pubblico alla delicatezza e all’eloquenza della danza contemporanea. La compagnia che lo porta in scena si chiama TeatrOfficina Zerogrammi, ed è una compagnia di teatro e danza che prende il nome dal desiderio di comunicare la leggerezza e di vedere le cose, anche le più complesse, nella loro forma più semplice ed elementare, con un peso pari a zero, come il peso che ha la musica, un passo di danza, il verso di una poesia. L’interesse è per tutto quello che è leggero sì, ma non superficiale. Solo così si può instaurare con lo spettatore una comunicazione diretta, che non ha bisogno di paroloni ridondanti, che colpisce i sensi e non coinvolge la ragione. La danza non deve rivolgersi solo a pochi intenditori, a chi possiede le conoscenze necessarie per comprenderla; ecco perché tutto nello spettacolo Zerogrammi, l’opera prima di questa compagnia, è dolcemente lieve. Due personaggi dalle movenze infantili danzano sulla scena, un po’ ballerini e un po’ clown, si muovono con passi incantatori, ci conducono per mano in un mondo immaginario. Zerogrammi si muove in solchi che appartengono alla danza e alla drammaturgia, non teme la semplicità, è uno spettacolo che arriva con divertimento a sostenere un lavoro di ricerca ben preciso, che erige il gioco a unica cosa seria della vita. La messinscena ha vinto il Premio Miglior Spettacolo al Festival Giocateatro 2009, proprio “per l’originalità del percorso di ricerca e le eccellenti qualità performative dei due danzatori, che generano uno spettacolo poetico, giocoso e ironico, godibile a più livelli di lettura”. Ecco che la poetica di questo teatro- danza non vuole ricorrere a inutili complessità, e non ha nessuna pretesa, non ambisce "ad alcuna retorica se non a quella della forma e del colore, alla poetica dello spazio e del tempo, di una goccia d'acqua, di una foglia che cade o di un uovo al tegamino”. I costumi scelti per lo spettacolo ci parlano d’infanzia e d’innocenza, i due ballerini sono vestiti da bambini, e indossano un berretto d’aviatore, col paraorecchie che ci rimanda ad altri tempi. I movimenti sono buffi, bambineschi e delicati; le note sono quelle magiche di Erik Satie. I due clown prima s’applicano sulla scena in ginnastiche improbabili e in vivaci mimi, poi giocano con la luce insieme a due piccoli orsacchiotti; poi pettinano una Barbie con la testa attaccata con lo scotch, allestiscono una piccola colazione sull’erba con un servizio da the in miniatura. Tutto è fatto da piccoli gesti, dolci, goffi, a volte anche crudeli come lo sono i bambini che esplorano ciò che li circonda senza le sovrastrutture mentali imposte dalla società. La macchinina è distrutta con un martello perché ha visto la gara della macchinina più grande, ma tutto, subito dopo, è di nuovo spensieratezza. Stefano Mazzotta e Emanuele Sciannamea sono registi, interpreti e coreografi di questo spettacolo che è scrigno prezioso, che rivela piccole cose di cui non ci si deve dimenticare: ricordarsi di innamorarsi sempre e ricordarsi di respirare, ricordarsi di sorridere ma anche che si può piangere, ricordarsi che Babbo Natale esiste, ricordarsi che piccoli si può essere sempre.
Visto il 21-01-2010
al Comunale di Russi (RA)