Monologo intenso, coinvolgent…

Monologo intenso, coinvolgent…
Monologo intenso, coinvolgente, profondo quanto basta per indurre a riflettere su un argomento così delicato come la vecchiaia e nel contempo ilare, a tratti divertente. Lucia Ragni è riuscita a riempire con le emozioni, i gesti, le riflessioni, i ricordi e le dimenticanze, lo spazio vuoto della solitudine, unica compagna, insieme a un silenzioso cellulare, di numerosi “giorni infelici”. Lucia Ragni è alla seconda esperienza di lavoro su un testo della palermitana Luisa Stella, il personaggio interpretato, la novantenne Euthalia, è una donna persa nel flusso tempo ormai trascorso, il suo rimembrare, tra tenerezza e rabbia, è la sola attività che riempie le sue giornate senza tempo. Sul palcoscenico una stanza come un museo, oggetti che non verranno mai toccati, sfiorati, usati, che sono lì a testimoniare come alle volte la vecchiaia non sia altro che una vana attesa, forse invece di oggetti dovrebbero esserci persone care. La vecchia Euthalia parla con persone inesistenti, la governante Bimba, il fattorino, un Dio lontano, un cellulare bambino che talvolta culla come fosse una sua creatura, ne deriva un profondo senso di umanità, una commozione rabbiosa. Sulla scena anche Rosario del Duca, personaggio fuori campo eppure presente, unico legame simbolico della protagonista con un mondo reale sempre più lontano. Il suo modo di comunicare, anche se talvolta artificioso, ha contribuito a sostenere il ritmo dello spettacolo. Napoli,Auditorium Teatro Bellini, 7/Marzo/2009