Prosa
ZIO VANJA

Una piacevole maratona

Una piacevole maratona

Si inaugura la sala prove del teatro Astra con quest'allestimento di Zio Vanja di Cechov.
Una sala piccola, al quarto piano dello stabile, abbellita da una scenografia molto suggestiva, ben congegnata, equilibrata nei colori e avvolgente, opera dello scenografo Francesco Fassone.
Lo spettacolo è un'ardua prova sia per gli attori che per il pubblico, visto che siamo di fronte a un atto unico di quasi due ore. La stanchezza sulle battute finali affiora ed il pubblico convenuto comincia a scartare caramelle.
Ma a parte la naturale stanchezza l'operazione è ben riuscita: l'adattamento stringe la drammaturgia attorno ai cinque personaggi principali dell'opera , idea azzeccata e portata in scena con grande concretezza. Le relazioni vengono esaltate, i conflitti sono più vivi, l'umanità dei personaggi ne guadagna. Se scartiamo qualche piccola audace citazione, come le battute di Vanja alla madre che ci fanno ricordare che si tratta di un adattamento, la linea drammaturgica è molto fluida e non ci sono forzature.
L'analisi di questo testo si può dire felice: gli attori non danno nulla per scontato, ogni battuta vive di direzioni diverse, di stati d'animo contrapposti e di alcune intuizioni ironiche.
Peccato per l'affiorare di un manierismo attoriale vecchia scuola cecoviana italia: l'attore che fa quattro passi di gran carriera verso l'uscio, si ferma di colpo e, sostenendo una tensione ai limiti del sopportabile, enuncia a gran fatica la battuta, indi si congeda.
Figlio del suddetto manierismo potrebbe essere anche l'inanellarsi di strepiti e pianti che si sprecano nelle scene finali, dimenticando la bella fantasia di sfumature che fino a qualche scena prima colorivano le intenzioni.
Dopo qualche minuto iniziale di assestamento lo spettacolo decolla, gli attori sono brillanti, hanno grande energia, non mollano mai e tengono, quasi fino alla fine, un buon ritmo. Zio Vanja, Lorenzo Gleijeses, è stilisticamente più caratterizzato degli altri e questo eccesso spezza l'omogeneità e svilisce alquanto l' umanità dell'attore, che invece dimostra di avere un ventaglio di variazioni sorprendenti. Eccellente la prova di Astrov il medico, Mariano Pirrello, grandissima presenza scenica, pieno di slancio, mai retorico né enfatico.
Uno spettacolo bello, se si trovasse il modo di far riposare il pubblico senza farlo uscire da quell'atmosfera, sarebbe ancora più godibile.

Visto il 21-11-2012
al Astra - Sala prove di Torino (TO)