Ci si può costruire un mondo “parallelo” in cui vivere ed essere il “vero sé” soltanto finché vi si è dentro? Una specie di mondo incantato in cui rifugiare il proprio Io.
Un mondo in cui le “persone” sono cani, conigli, corvi, gufi, cavalli e uno ci si rifugia dentro, lasciando che siano loro gli amici di sempre, da coccolare e accudire.
Esiste un Re di questo mondo incantato e un po’ Disneyano, ma assolutamente reale: si chiama CLAUDIO MANGINI.
Animal Trainer per il cinema, Claudio Mangini è stato definito “sussurratore” di cavalli, l’”uomo che parla con i lupi”, e tanto altro. Ma adesso che ALCINEMA.ORG l’ha incontrato insieme alla sua compagna di avventure, Simona Massetti, lei dice “in realtà conosce solo molto bene gli animali etologicamente” e lui risponde, con infinita semplicità “io non sarei mai capace di dire una cosa del genere! So solo che mi viene spontaneo. Gli animali mi ascoltano.” Ora, è chiaro che un suo linguaggio e una sua tecnica, Claudio ce l'abbia, ma sta di fatto che sembrerebbe proprio che gli animali lo ascoltino con vera attenzione! Lucertole, ragni, conigli, rapaci di qualunque genere e persino blatte (si, avete letto bene, BLATTE!) oltre che i molti più consueti cani, gatti e cavalli, fanno esattamente quel che questo “fatato” animal trainer chieda loro.
Reduce da un’infinità produzioni, Claudio non poggia mai i piedi a terra (sarà forse anche lui un veloce rapace? Non mi sorprenderebbe se durante l’intervista tirasse fuori un paio d’ali!)
L’ultimo spot della Yamaha con corvi reali (incontrati e addestrati la mattina stessa delle riprese in poco più di mezz’ora!), l’ultimo video dei Negramaro “Voglio di più” con la bellissima Elka, la lupa cresciuta con lui, “Poltrone e Sofà” con la vanitosa Mafalda, un jack russel tutta da coccolare, sguardo furbo e intelligentissimo (e ammiccante, aggiungerei) e ancora fiction come “Il Commissario Manara”, “Al di là del Lago” con una varietà infinita di animali e per evidenti motivi di quantità anche quelli di altri colleghi in collaborazione.
Claudio, ma i tuoi “attori” che vivono un cinema parallelo e vicino a quello “umano”, come si relazionano con un set cinematografico?
«Sono assolutamente abituati. Li porto con me da piccolissimi e così si abituano a stare in mezzo alla gente e alle telecamere. In questo modo, una volta addestrati, sono in grado di girare le scene senza distrarsi. Certo, non è facile. Sono una vera e propria calamita. Si avvicina chiunque per giocarci e accarezzarli e per quanto io chieda alla Produzione un angolo riservato per loro, rimediano sempre delle gran coccole. Non è facile tenerli a freno di fronte a tutto questo. Non parliamo poi di quando li porto nei corridoi Rai! Una volta Schnaps - un simpaticissimo quanto intelligente border collie, il vero Asso della allegra “famiglia Mangini” e se vogliamo anche il capobranco, visto che ai suoi “ordini” si sottomette persino la bella lupa Elka - ha passato i suoi buoni 10 minuti di festa correndo per i corridoi facendo tappa nei camerini. Non è stato semplice convincerlo di dover tornare “a lavoro”!»
E con gli attori? E’ risaputo che gli animali sono molto sensibili nel riconoscere “il bene” dal “male”, quindi da chi li ama e chi no.
«Ci sono attori che hanno paura, altri non li amano particolarmente…di conseguenza i miei animali sono diffidenti ad avvicinarsi. Per esempio nel video dei Negramaro, Michele Placido ha dovuto relazionarsi per molto tempo con la lupa, Elka. E diciamo che si sono dovuti studiare per un po’ l’un l’altro, prima di familiarizzare. Il risultato però è stato superlativo.»
A proposito di Elka. Come ci è finito un lupo nella tua vita?
«E’ una lunga storia…diciamo che è “piombata dal cielo” quattro anni fa. Era una cucciola. Si è ambientata molto presto e in modo naturale. In realtà i lupi costituiscono una parte significativa della mia vita. Nel 2007 insieme a Oliviero Toscani e altri due soci abbiamo fondato WOLFEMERGENCY che sta per diventare una Onlus. Non avremmo mai immaginato all’inizio che avremmo raccolto quasi 50mila iscritti. Ad ogni modo, se so che un lupo ha bisogno di me…corro!»
La tua Mafalda non si separa mai dal suo trolley rosa (immagino che dentro ci sia la sua ciotola e il suo cappottino fashion!), e per gli altri cosa chiedi sul set?
«Acqua fresca, un angolino fisso e privacy, per quanto possibile, proprio per evitare distrazioni eccessive. Sia ben chiaro, tutti i miei cani hanno il loro trasportino con il nome inciso! Certo, Mafalda è la primadonna, pertanto le abbiamo scritto su “Mafalda attrice” »
Insomma si accontentano del necessario, e…trucco e parrucco?
«Non sempre ce n’è bisogno, ma per esempio abbiamo avuto la necessità di rendere Elka più selvaggia, sporcandola un po’. E quindi…abbiamo abbondato con il gel per capelli! Qualche volta bisogna aggiungere un ciuffetto di peli qua e là o di cotonarli semplicemente un pochino. E poi ci sono le ferite posticce. Schnaps è bravissimo a fingere di morire, sai?»
Progetti in divenire?
«In uscita ho già una serie di film fra cui un paio già pluripremiati e uno candidato a Cannes “Giochi d’Estate”, fra l’altro in nomination come miglior animal training. Schnaps, il mio border collie tuttofare si è conquistato la nomination per un piano sequenza di 4 minuti fra l’altro ripreso su diversi fronti. E poi “Il Viaggio del Piccolo Principe” di Nicola Sorcinelli, protagonista Elka, la commovente storia di due madri che si incontrano in un ospedale al capezzale dei loro due figli. Uno dei due sopravvive grazie agli organi dell’altro. E sogna un lupo. Elka appunto. “L’Erede”, film noir del 2009 di Michael Zampino.
Appena iniziata invece la produzione “Cavalli” con Asia Argento. E’ un film in lavorazione in cui dovrò insegnare agli attori ad andare a cavallo alla maniera cinematografica. Sai, un po’ come faceva John Waine nei suoi western. Era molto accattivante, eroico, la sola postura raccontava già il suo personaggio.»
L’ultimo arrivato di casa Mangini?
«Un maialino delizioso. L’ho addestrato ad andare sul tapis roulant per uno spot che poi non è andato più in porto. E come spesso capita…gli animali restano con me. E’ un vero e proprio personaggio. Sta al guinzaglio con naturalezza, viene con me ovunque. E’ ghiotto di patatine e va pazzo per la musica di Sergio Caputo! Ah…dimenticavo, si chiama Garibaldi.»
Una vita movimentata quella di Claudio Mangini. Fatta di viaggi su un’auto piena di amici a quattro zampe, di impegni e imprevisti come quelli che capitano quando hai un’allegra famiglia con tanti figli che non sai mai se il giorno dopo si sveglieranno con il raffreddore o la febbre e ti fanno saltare tutti i programmi strettissimi che ti eri prefissato.
Ma niente, davvero NIENTE potrà mai equiparare la gioia di uno scodinzolio o un nasino umido che si poggia sulla mano. Nessuna ovvietà, solo chi ha un animale può capire la sensazione dolce che pervade chi riceve manifestazioni di gioia come queste.
Claudio lo sa. Da 30 anni, ogni singolo minuto della sua vita è accompagnato dal pensiero dei suoi animali. E dallo sguardo che ognuno di essi ha per lui, è palese quanta dedizione egli vi dedichi: è di certo un amore assoluto.