XXX Festival "La Notte dei Poeti"
Teatro Romano di Nora (Pula)
sabato 21 luglio 2012 - ore 22
QUARTA DIMENSIONE
Poesia delle Pietre e della Parola
da Yiannis Ritsos
con Moni Ovadia
e la partecipazione straordinaria di Pinuccio Sciola
e con Diego Deiana (violino)
- produzione originale -
Magia di versi e pietre sonore per un'inedita "Quarta Dimensione" frutto dell'incontro nel suggestivo scenario tra un cielo punteggiato di stelle e la voce del mare tra l'attore "errante" Moni Ovadia, interprete sensibile e visionario della poesia del greco Yiannis Ritsos e l'affascinante, candida città di pietra plasmata da Pinuccio Sciola, tra cattedrali e torri che sfiorate levano un canto sottile e potente che si fa sorprendentemente melodia, in un dialogo di musiche e parola impreziosito dal violino virtuoso di Diego Deiana.
"Poesia delle pietre e della Parola" dunque, en plein air nell'arena del Teatro Romano di Nora per un viaggio tra le metriche dell'esilio, le chiavi del desiderio e del disamore nell'arte profettica del maestro ellenico in sillogi ardenti di rivoluzione, slanci lirici e minuti frammenti di lucido iperrealismo, dalla tradizione del canto funebre in Bisanzio antica fino alla danza primigenia presso le sorgenti del mito, nell'ambiguo volto delle maschere, il ricordo dei poeti e il rimpianto della patria amara, ritratti di Ismene e Oreste, Elena e Filottete, Crisotomi e Fedra e "Poesie di carta" fino alle corese dei pensieri in una "Veglia" nell'istante rapito al nulla della sua poesia.
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Si chiude dunque sabato 21 luglio alle 22.00 con l'incontro di Pinuccio Sciola e Moni Ovadia sul palcoscenico del sito archeologico la prima parte della trentesima edizione della Notte dei Poeti. "Quarta Dimensione - Poesia delle pietre e della Parola" è una produzione originale del festival per celebrare in un unico evento che ha il sapore dell'happening lo scultore e l'attore, accompagnati dal violino di Diego Deiana. La scenografia composta da una decina di sculture in calcare bianco dalle quali Pinuccio Sciola trae dei suoni con l'archetto di un violino, accompagnano i versi in italiano e in greco di Yannis Ritsos interpretati dalla voce di Moni Ovadia e intorno le note di violino di Diego Deiana. Se nuova è l'occasione, antico e solenne è il mondo da cui entrambi gli artisti traggono ispirazione, quello ancestrale dei popoli e delle tradizioni che li accompagnano. Il nocciolo poetico di questa produzione è incisa nelle pietre di Sciola che scopre la qualità sonora dei basalti e dei graniti sardi creando con loro un rapporto performativo rituale, ma è anche incisa nelle parole di Ritsos raccontate da Moni Ovadia. Quanta Dimensione raccoglie infatti la forza della Grecia antica, il suo mistero, incarnato in Crìsotemi, relitto dei tempi; Ismene, figlia d’Edipo; Fedra, folle d’amore; Elena, che fu bella e fatale; Persefone, sepolta viva. Le Signore del Mito, “quarta dimensione”, rivivono in un contesto temporale indeterminato, assoluto e mitico, assumono contorni umani nella loro sublime grandezza, fatta di dolore e di passione, di intelligenza e di coraggio, di travolgente impeto di vita. Così Quarta dimensione oltrepassa il tempo, portando con sé la bruciante attualità di un pensiero utopico forte, resistente, come i suoi protagonisti riuniti sotto la luna di Nora.
La programmazione al teatro romano riprenderà il 1° Agosto con le notti di musica del Nora Jazz Festival.
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Quarta Dimensione
Poesia delle pietre e della parola
da Yannis Ritsos
con Pinuccio Sciola
e Moni Ovadia
violino Diego Deiana
Qualcosa di nuovo e antico insieme unisce l'ultimo incontro della notte dei poeti, prima del festival jazz. Se nuova è l'occasione per mettere insieme lo scultore Pinuccio Sciola e le sue pietre sonore con Moni Ovadia, cantante e musicista della tradizione yiddish, antico e solenne è il mondo da cui entrambi traggono ispirazione, quello ancestrale dei popoli e delle tradizioni che li accompagnano. Il nocciolo poetico di questa produzione è incisa nelle pietre di Sciola che scopre la qualità sonora dei basalti e dei graniti sardi creando con loro un rapporto performativo rituale, ma è anche incisa nelle parole di Ritsos raccontate, stavolta, da Moni Ovadia. Quanta Dimensione raccoglie infatti la forza della Grecia antica, il suo mistero, incarnato in Crìsotemi, relitto dei tempi; Ismene, figlia d’Edipo; Fedra, folle d’amore; Elena, che fu bella e fatale; Persefone, sepolta viva. Le Signore del Mito, “quarta dimensione”, rivivono in un contesto temporale indeterminato, assoluto e mitico, assumono contorni umani nella loro sublime grandezza, fatta di dolore e di passione, di intelligenza e di coraggio, di travolgente impeto di vita. Così Quarta dimensione oltrepassa il tempo, portando con sé la bruciante attualità di un pensiero utopico forte, resistente, come i suoi protagonisti riuniti sotto la luna di Nora.
YANNIS RITSOS
Considerato uno dei poeti più importanti della Grecia contemporanea, Yannis Ritsos è nato a Monemvasia nel sud del Peloponneso nel 1909 ed è morto ad Atene nel 1990. Durante la sua vita ha portato avanti insieme e sempre mescolato la passione per la poesia e la letteratura con quella politica nella lotta contro il regime e il nazismo. Durante l’occupazione della Grecia, nel corso della Seconda Guerra Mondiale, partecipò alla resistenza, organizzando tra i partigiani attività culturali e teatrali. Subì il campo di concentramento e il confino e nel 1967 con l’avvento del regime dittatoriale dei colonnelli fu nuovamente imprigionato e torturato. Solo poiché gravemente malato, fu posto in libertà vigilata a Samos. Nel 1977 ricevette il premio Lenin per la poesia, fu proposto molte volte per l’assegnazione del Premio Nobel per la Letteratura.
Nella prima parte della sua vita, Yannis Ritsos scrisse numerose poesie, in parte ancora inedite, sempre incentrata sui temi dell’impegno civile e politico. Tra le sue opere le principali Trattori, raccolta d'esordio pubblicata nel 1934 in cui prevalgono le tinte misteriose e il crepuscolarismo, Epitaffio del 1936 è una composizione ispirata alla morte di un manifestante, evidenzia i segni della poesia d'avanguardia unita a temi più luminosi e sereni, La canzone per mia sorella del 1937 divenne testo simbolo della resistenza passiva.
Yannis Ritsos scrive liriche con un linguaggio evocativo e ricco di figure letterarie che permettono al poeta e ai lettori di esplorare l’anima e il mondo. Prende spunto dall’eredità classica della Grecia, dalla mitologia e dalle leggende elleniche: nascono così Filottete, Crisotemi, Elena, Ismene, Oreste che perpetuano nella contemporaneità le antiche forme del mondo ellenico.
Pinuccio Sciola (San Sperate, 15 marzo 1942) è uno scultore italiano.
Autodidatta nel 1959 vince la borsa di studio che gli permette di frequentare il Liceo Artistico di Cagliari.e nel 1964, frequenta il Magistero d'arte e a Salisburgo l'Accademia Internazionale (Sommerakademie), dove segue corsi di Kokoschka,Minguzzi,Vedova e seminari di Marcuse.Nel 1967 ne vince un'altra per frequentare l'Università di Moncloa a Madrid; intanto studia le pitture rupestri delle Grotte di Altamira. Nel maggio del '68 è a Parigi. Rientrato in Sardegna decide di trasformare San Sperate in un "Paese-Museo". Così nei muri delle case del paese vengono dipinti dei murales e nelle piazze vengono deposte sculture. Questa iniziativa coinvolge gran parte della popolazione ed ha un gran seguito, non solo fra i suoi compaesani, ma anche fra numerosi artisti, quali ad es. Foiso Fois, Gaetano Brundu, Primo Pantoli, Giorgio Princivalle. L'attività nel paese-museo di San Sperate attira l'attenzione dell’UNESCO che nel 1973 invita Pinuccio Sciola in Messico dove incontra il muralista David Alfaro Siqueiros e collabora ai grandi murales nel popoloso quartiere Tepito. Nel 1976 partecipa alla Biennale di Venezia con l'esposizione in Piazza San Marco de Le Canne e dei Cadaveri. Nel 1983 viene invitato al Festival dei Due Mondi di Spoleto. Nel 1984 è a Milano per l'esposizione alla Rotonda della Besana: Pinuccio Sciola: uno scultore per una scuola. Le sue opere sono alla Quadriennale di Roma, a Barcellona, Parigi Vienna ecc. e tra l'86 e l'87 nei musei d'arte moderna di varie città della Germania. Vicino a Stoccarda, nel centro storico di Kirchheim Unter Teck, una sua scultura viene posata come prima pietra del Parlamento Europeo.
Le pietre sonore
Nel 1996 la sua ricerca personale sulle pietre e la loro natura intrinseca, e le tecniche di incisione sperimentate lo portano verso una musicalità della pietra.Le pietre sonore sono sculture simili a grandi menhir (principalmente calcari o basalti) che risuonano una volta lucidate con le mani o con piccole rocce. Le proprietà sonore delle sculture sono realizzate applicando le incisioni parallele sulla roccia. Queste sculture sono capaci di generare dei suoni molto strutturati, con differenti qualità secondo la densità della pietra e l'incisione, suoni che ricordano il vetro o il metallo, strumenti di legno e perfino voce umana. Le pietre sonore, presentate per la prima volta nel 1997 a Berchidda (il paese natale del musicista Paolo Fresu), in Sardegna, sono state poi esposte nel 1998 alla Biennale europea di Niederlausitz presso Cottbus in Germania, nel 2000 all'Expo Internazionale di Hannover e all'Avana. Due anni dopo il Müvèszet-Malom Szentendre di Budapest gli dedica una grande mostra antologica. Nel 2003, a seguito della sua collaborazione con l'architetto Renzo Piano, una sua gigantesca Pietra Sonora viene scelta per la Città della Musica a Roma; altre sue opere vengono esposte nella Piazza della Basilica inferiore di San Francesco ad Assisi e nell'Arsenale di Venezia. Le sculture pietre sonore di Pinuccio Sciola vengono esposte in tutto il mondo. Vengono organizzati concerti in cui queste sculture sono veri e propri strumenti musicali; esse sono fonte di ispirazione per artisti, musicisti e compositori.
Moni" Ovadia (Plovdiv, 1946) è attore teatrale, drammaturgo, scrittore, compositore e cantante italiano.
Nato a Filippopoli (Plovdiv), in Bulgaria, si trasferisce con la famiglia a Milano. Di ascendenza ebraica sefardita, impiantata in ambiente di cultura yiddish e mitteleuropea, la sua opera è tesa costantemente al recupero e alla rielaborazione del patrimonio artistico, letterario, religioso e musicale degli ebrei dell'Europa orientale.Ovadia si laurea in Scienze Politiche all'Università Statale di Milano e contemporaneamente muove i primi passi artistici sotto la guida di Roberto Leydi, con cui inizia la sua carriera di cantante e musicista nel Gruppo dell'Almanacco Popolare, guidato da Sandra Mantovani. Nei primi anni settanta è fondatore del Gruppo Folk Internazionale, poi Ensemble Havadià, dove suona il violino, la chitarra e la tromba, col quale realizza gli album Festa Popolare, Daloy Polizei, Il Nonno di Jonny, Le Mille e una Notte e (già col nome di Ensemble Havadià) Ensemble Havadià e Specchi. Suonando questo nuovo (per l'epoca) genere musicale, folk-progressivo, gira i maggiori festival europei di musica folk. Insieme agli Stormy Six anima la cooperativa l''Orchestra, primo esempio di etichetta indipendente italiana.
Teatro
L'esordio teatrale è del 1984. Nel 1987, per il Festival di cultura ebraica del Teatro Pier Lombardo di Milano (ora Teatro Franco Parenti), è protagonista dello spettacolo Dalla sabbia dal tempo scritto e diretto da Mara Cantoni, che mette in evidenza le sue capacità di attore-cantante. La grande svolta è lo spettacolo Oylem Goylem ("Il mondo è scemo" in lingua yiddish), con cui si impone all'attenzione del grande pubblico. Lo spettacolo fonde abilmente musica klezmer, che Ovadia canta con voce profonda e appassionata, a riflessioni condotte alla luce della cultura e de witz, il tradizionale umorismo ebraico, a più leggere storielle e barzellette. Lo spettacolo verrà ripreso dalle reti Rai e, nel 2005, pubblicato in cofanetto e dvd da Einaudi, a dimostrazione di un successo duraturo nel tempo. Nel 1994 inizia a lavorare con Roberto Andò, con l'opera multimediale Frammenti sull'Apocalisse, presentato poi al Festival Roma Europa nel luglio 1995. Intanto all'inizio del 1995 allestisce con Mara Cantoni Dybbuk, uno spettacolo sull'Olocausto, che diventa uno egli eventi più importanti della stagione teatrale. Nello stesso anno debutta Taibele e il suo demone, con Pamela Villoresi. Sempre nel 1995 nasce Diario ironico dall'esilio scritto con Andò e prodotto per il Teatro Biondo Stabile di Palermo.Nel febbraio 1996, sempre collaborando con Mara Cantoni e il Piccolo Teatro di Milano, è in scena con Ballata di fine millennio, che porta in tournée in tutta Italia. Nello stesso anno si presenta al Festival di Gibellina con lo spettacolo Pallida madre, tenera sorella, per la regia di Piero Maccarinelli. Per il Teatro Biondo torna a lavorare nel 1997, ancora una volta con Andò, che dirigerà il loro Il caso Kafka. Nell'ottobre 1998 è in scena uno spettacolo prodotto in esclusiva per il Teatro Stabile di Trieste ed intitolato Trieste... ebrei e dintorni. Il mese successivo è in sala il suo lavoro successivo per il Piccolo Teatro di Milano: Mame, mamele, mamma, mamà..., che lui scrive dirige e interpreta con la TheaterOrchestra. Nel dicembre 1999 è la volta di Joss Rakover si rivolge a Dio, seguito l'anno dopo da Tevjie und mir. Da questo spettacolo nel 2002 Ovadia trae ed interpreta la versione italiana di Il violinista sul tetto. Nel 2003debutta uno spettacolo sul denaro, chiamato Il Banchiere errante. Infine nel 2003 ha prodotto il lavoro L'armata a cavalloNel 2005 collabora coi Modena City Ramblers nel loro album dedicato ai 60 anni della liberazione dell'Italia dall'occupazione nazifascista, Appunti partigiani, prestando la propria voce per la canzone Oltre il ponte. Nel 2005 è vincitore del premio Colombe d'Oro per la Pace, premio assegnato annualmente dall'Archivio disarmo a una personalità distintasi in campo internazionale.Dal 2003 al 2008, per sei edizioni (due mandati) è stato direttore artistico di Mittelfest di Cividale del Friuli. Nella stagione teatrale 2008/2009 è in tournée con lo spettacolo La bella utopia, sulla storia del comunismo in Unione Sovietica.
A cura de
La Redazione
di Teatro.Org