E Walsh

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Spettacoli

Lazarus
MANUEL AGNELLI
Lazarus
MISTERMAN
MISTERMAN
Made in Italy - Agora Coaching Project
Made in Italy - Agora Coaching Project
Disco Pigs
Disco Pigs
Donne in tempo di guerra
Donne in tempo di guerra
Una volta nella vita (Once)
Compagnia della Rancia
Una volta nella vita (Once)

Contenuti redazionali

LAZARUS: musica e arte che scorrono, cantate da Manuel Agnelli
Lazarus, musical considerato l’opera-testamento di David Bowie con l’album Blackstar, approda in Italia in uno spettacolo originale diretto da Valter Malosti a distanza di otto anni dal debutto a New York, in una produzione firmata ERT-Emilia Romagna Teatro e realizzata in collaborazione con Teatro Stabile di Torino, Teatro di Napoli, Teatro di Roma e al LAC Lugano Arte e Cultura. Manuel Agnelli, Casadilego, Valter MalostiIspirato all’opera scritta dal Duca Bianco con il drammaturgo irlandese Enda Walsh, il musical conclude le vicende del romanzo di Walter Tevis: The Man Who Fell to Earth.A interpretare l’alieno Thomas Newton e a cantare con maestria su arrangiamenti originali le canzoni scritte da Bowie (in tutto 17, compresi 4 inediti scritti appositamente) è stato chiamato Manuel Agnelli; con lui Casadilego, vincitrice nel 2020 di X-Factor, veste i panni di una ragazza che gli appare in sogno; la coreografa Michela Lucenti è l’assistente di Newton, Elly; Dario Battaglia dà vita alla figura ambigua di Valentine.Casadilegno, Manuel AgnelliCon loro sul palco: Attilio Caffarena; Maurizio Camilli; Noemi Grasso, Maria Lombardo e Giulia Mazzarino; Camilla Nigro e Isacco Venturini. Collocati con i loro strumenti su due gradinate, sono gli ottimi musicisti: Laura Agnusdei, Jacopo Battaglia, Ramon Moro, Amedeo Perri, Giacomo “ROST” Rossetti, Stefano Pilia e Paolo Spaccamonti.Alieno, dandy: la solitudine è in scenaLa scena, curata da Nicolas Bovey, porta lo spettatore nell’appartamento del protagonista a New York, in un interno dove regnano le installazioni video (di Luca Brinchi e Daniele Spanò). Su una pedana sono collocati un divano, uno scrittoio-pianola e un tavolo sormontato da un teschio. A lato, inclinato, sta un armadio-razzo che ricorda una bara. Indovinata la scelta dei materiali e delle luci, a cura di Cesare Accetta, che contribuiscono ad esaltare l’aspetto visionario. Agnelli-Newton, in vestaglia rossa, guarda i video, beve del gin e affronta a viso aperto i suoi fantasmi. I personaggi protagonisti del romanzo intrecciano le loro storie con quelli che abitano le canzoni di Bowie.Scorrono a frammenti e a ritmo di musica i temi cari all’artista britannico: l’alienazione, il doppio, i misteri della morte e della rinascita. L’estrema solitudine di Newton è mitigata solo da una ragazza-sogno (Casadilego) e dall’arte, compagna fedele.Agnelli, con la sua timbrica che in molti passi ricorda molto quella di Bowie, interpreta in modo originale capolavori come The Man who sold the World, Absolute Beginners, Heroes; Casadilego canta e suona Life on Mars e This is not America.Un omaggio di vitalità alla genialità di BowieÈ la musica alla guida di Lazarus, i testi proposti nella versione italiana da Valter Malosti contribuiscono ad accentuarne i tratti magnetici e oscuri. Manuel Agnelli sfodera le doti di frontman con disinvoltura nelle parti cantate senza imitare Bowie, omaggia in modo rispettoso il grande artista e la sua opera anche affrontando con impegno il ruolo di attore. Casadilego esegue con voce limpida e con grazia alcune canzoni, e dà vita alla “ragazza” con naturalezza. Una celebrazione con un tocco di partecipazione vitale, alla carriera e alla genialità di David Bowie.
Debutta in Italia "Lazarus", l’opera rock di Bowie con Manuel Agnelli
Debutto assoluto per “Lazarus”, l’opera rock di David Bowie con protagonista Manuel Agnelli. La regia e la versione italiana del testo sono firmate da Valter Malosti
Un pianoforte a 432 hertz per “Cuore di bimbi”
“Cuore di bimbi” è il progetto di Fondazione Mission Bambini che sostiene i bambini affetti da malattie cardiache nei paesi più poveri del mondo. 
Quell'amore che si incontra "una volta nella vita"
Tratto dall’omonimo film irlandese del 2006, scritto e diretto da John Carney, Once diventa un musical di Broadway nel 2011, con libretto di Enda Walsh, musiche e liriche composte da Glen Hansard e Markéta Irglová, interpreti originali della pellicola.L’elemento che rende unico questo spettacolo è una partitura musicale pensata per essere interamente suonata dagli stessi artisti in scena. La Compagnia della Rancia, con il regista Mauro Simone e il direttore musicale Antonio Torella, ha raccolto questa sfida, realizzando Una volta nella vita, la prima versione italiana di Once, con protagonisti 11 performer che suonano fino a un totale di 20 strumenti, oltre a cantare, recitare e danzare.GLI SPETTACOLIIN SCENA IN ITALIAUn Ragazzo e una Ragazza a DublinoLo spettacolo è molto più di una storia d’amore tra un Ragazzo (Luca Gaudiano) e una Ragazza (Jessica Lorusso) a Dublino: attraverso il linguaggio universale della musica, gli artisti coinvolgono il pubblico dall’ingresso nel foyer del teatro, con uno stuzzicante e spensierato “pre-show”, che crea l’atmosfera e mette subito in evidenza le potenzialità degli artisti.Un esempio tra tutti, la struggente ed evocativa interpretazione di una tradizionale canzone irlandese, eseguita da Francesca Taverni (Baruska), che, con altrettanta disinvoltura, percuote il cajon, uno strumento a percussione, dal volume importante, benché non troppo ingombrante.Una volta nella vita racconta di un musicista di strada a Dublino che, ferito da una storia d’amore dall’esito incerto, sta per rinunciare anche ai propri sogni; finché incontra una giovane donna (e madre), estremamente colpita dalle sue struggenti canzoni d’amore, che lo ispira ad avere nuovamente fiducia nei propri sogni.Nel ruolo di “Lui”, Luca Gaudiano, la cui voce graffiante esprime un “mood” delicato e profondo,  suonando la chitarra e cantando di un amore perduto con sorprendente tenerezza e disincanto. “Lei” è interpretata da Jessica Lorusso, totalmente a proprio agio nei panni di una giovane pianista dalla tenacia incredibilmente disarmante e dal caustico umorismo (“Sono sempre seria. Io vengo da Repubblica Ceca” è una delle frequenti “freddure” pronunciate dal suo personaggio).Vita da “Dubliners”, tra sogni e speranzeSul palcoscenico, Dublino – crocevia di artisti, storie e culture differenti – è rappresentata con una videoproiezione della mappa della città sulla quale, di volta in volta, sono segnati i luoghi dell’azione scenica. La scenografia, nel suo complesso è minimalista: pochi oggetti di scena e soprattutto un vorticoso “girotondo di sedie”, che vengono spostate dagli stessi artisti per agevolare il proprio passaggio sul palco, insieme ai rispettivi strumenti musicali.Non è un’impresa facile spostarsi con uno strumento mentre lo si sta usando e magari si sta anche cantando: lo sa bene la coreografa Gillian Bruce, della quale si riconosce lo stile pur ricorrendo a movimenti coreografici più semplici.Tra gli altri interpreti, Matteo Volpotti – oltre a suonare in scena il mandolino – si è distinto anche nell’adattamento delle liriche, in particolare per la delicatezza dei versi in italiano di Falling Slowly, vincitrice dell’Oscar come Migliore Canzone Originale; mentre Giulio Benvenuti (violoncello) ha interpretato un incontenibile e carismatico Billy.Con Una volta nella vita, la Compagnia della Rancia intraprende una nuova e insolita sfida produttiva (rispetto a un “blockbuster” come Grease) che sembra avere tutte le carte in regola per incontrare il favore di un pubblico più ampio possibile. ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER
David Bowie ispira ERT - Emilia Romagna Teatro: debutto per "Lazarus" con Manuel Agnelli
ERT ha presentato il programma dei prossimi mesi: "Turn and face the strange" di David Bowie è il manifesto della stagione 22-23
Teatro in libreria: "Claude Debussy, il pittore dei suoni"
La casa editrice EDT pubblica un saggio di Stephen Walsh sulla figura del grande musicista francese. Con un'immagine completa ed approfondita
Lindsay-Abaire racconta le sue brave persone
Davvero brave persone, brava gente. Sono i protagonisti di Good People, appunto, commedia agrodolce di David Lindsay-Abaire. L’azione si svolge in un sobborgo povero e periferico di Boston dove la protagonista, Margie Walsh, viene licenziata dal lavoro a causa dei suoi continui ritardi. Nel tentativo disperato di trovare un altro lavoro con cui pagare affitto vita, Margie chiede aiuto ad un vecchio compagno di scuola che nel frattempo è diventato un dottore affermato. Good People viene presentato come un scambio continuo tra chi ha e chi non ha, chi ce l’ha fatta e chi è rimasto indietro. Il testo mette in relazione status sociali differenti con l’affermazione professionale tutta americana del self made man che riesce ad emanciparsi nonostante le convenzioni sociali. La commedia mantiene intatta la sua purezza nella traduzione di Roberto Andò. Belli i dialoghi che mantengono un ritmo vivace e mai banale. Arguti e spiritosi, a tratti commoventi Il palcoscenico a pannelli mobili alternano ambienti diversi e rimescolano le classi sociali in cui si svolge l’azione. Sulla interpretazione di Michela Cescon ci sono poche parole da spendere: da sola potrebbe portare avanti lo spettacolo senza problemi. Di sicuro la aiuta un cast all’altezza in cui spiccano le altre presenze femminili, Loredana Solfizi e Roberta Sferzi. I personaggi di Lindsay-Abaire che si ritengono tutti delle "brave persone", ognuno a modo loro, sono la rappresentazione più cruda e veritiera di una parte della nostra contemporaneità che merita di essere raccontata. Specie se il risultato ha tanto impatto.