Floriana Monici

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Spettacoli

A Chorus Line
A Chorus Line
Van Gogh Cafè - Opera Musical
ANDREA ORTIS
Van Gogh Cafè - Opera Musical

Contenuti redazionali

Due mini stagioni liriche per i teatri di Treviso e Padova
Tre titoli per il Teatro Del Monaco di Treviso, due per il Verdi di Padova: è l'offerta di opere liriche delle due città venete
All'ECOFESTIVAL di Santa Margherita Ligure gli spettatori pedalano
E' iniziato il primo "EcoFestival – Donne & Cambiamento": un festival super ecologico e tutto al femminile con Lella Costa, Paola Minaccioni, Monica Guerritore e Isabella Ferrari
Un Gala lirico e tanti ospiti nel ricordo del grande Mario Del Monaco
La città di Treviso ha omaggiato con un fastoso gala lirico il tenore Mario Del Monaco nel quarantennale della scomparsa
Festival di Spoleto a fine agosto, con Riccardo Muti e Monica Bellucci
Riccardo Muti e Monica Bellucci gli ospiti d’eccezione al Festiva dei Due Mondi 2020. In attesa del nulla osta del Mibact, si valuta un protocollo di sicurezza.
Torna il concorso Monza Danza
Seconda edizione dal respiro internazionale. Direzione artistica dell’étoile Monica Perego.
<i>Viva i talenti italiani!</i> Il ritorno a teatro di Floriana Monici
L’ultima volta l’avevamo incontrata tre anni fa al debutto del tour di A Chorus Line, per la regia di Saverio Marconi. Ora la ritroviamo, diretta dallo stesso regista, nel nuovo musical prodotto dalla Compagnia della Rancia: Happy Days, la versione teatrale del telefilm cult, trasmesso in Italia a partire dal 1977. Sembra che non sia cambiato molto, ma in realtà nel frattempo Floriana ha lavorato molto, dividendosi tra teatro e tv. In questa intervista parla della sua esperienza in televisione e del suo ritorno al musical. Allora, Floriana, cosa hai fatto in tutto questo tempo? Subito dopo A Chorus Line ho vissuto un’avventura divertentissima; mi riferisco a 80 voglia di ’80, con Paolo Ruffini, per la regia di Fabrizio Angelini. Nello spettacolo interpretavo Maria Pia, una bidella napoletana e finalmente ho recitato in dialetto! E ancora, Chiedimi se voglio la luna, scritto da Paul Emelion, per la regia di Claudio Insegno, sempre con le coreografie di Angelini. Interpretavo un ruolo “alla Bridget Jones”, che io ho amato particolarmente: una “sfigata” che s’innamora di un ragazzo che si scopre essere omosessuale. In seguito sono stata scelta da Pippo Baudo e Pippo Caruso per l’edizione 2009/2010 di Domenica In, la mia prima esperienza in televisione. Avevo proprio voglia di scoprire un nuovo mondo e di mettermi in discussione con qualcosa di diverso, anche se ho avuto momenti di nostalgia per il teatro. Si trattava di una trasmissione con il pubblico, l’interazione comunque non mancava, ma non erano persone che pagavano un biglietto, anzi spesso in questi casi si tratta di giovani universitari che vengono pagati per stare in studio…sai, sono quelle piccole entrate che fanno sempre comodo. Cantavo esclusivamente dal vivo, anche pezzi tratti da musical e ho avuto la fortuna di fare da corista ai grandi della musica, italiana e internazionale, da Michael Bolton a George Benson. Infine, a giugno 2010, i provini per Happy Days. Al call-back ho subito incontrato colui che sarebbe stato il mio futuro partner, Riccardo Simone Berdini. Ci siamo divertiti subito molto insieme, c’era già complicità. Così è iniziata questa nuova avventura con la Compagnia della Rancia… Credo che Saverio Marconi abbia compiuto un lavoro meticoloso sulla scelta dei personaggi, azzeccandoli tutti. Ha scelto le persone con l’energia e la freschezza che contraddistinguono gli anni Cinquanta e che, soprattutto sono molto somiglianti ai personaggi della serie tv: basti pensare a Marion e Howard Cunningham (Sabrina Marciano e Giovanni Boni, n.d.r.). Ci siamo veramente divertiti a creare poco alla volta, questi personaggi, con la giusta caratterizzazione. Come nasce il personaggio di Pinky? Il personaggio di Pinky purtroppo compare solamente in quattro puntate della quarta serie. E’ la fidanzata “storica” di Fonzie, loro si conoscono fin da bambini, hanno la stessa passione per i motori. A un certo punto, lei decide di tentare di concretizzare qualcosa nella sua vita, perché vuole stabilità e Fonzie decide di non seguirla, per paura di perdere credibilità come uomo: non dimentichiamo che alla fine degli anni Cinquanta spettava all’uomo gestire una serie di situazioni quali l’economia, la famiglia… La scelta di tutte le scene in cui compare Pinky nel musical rispecchia quel che accadeva nel telefilm (l’arrivo da Arnold’s, la gara di ballo…). Anche i dialoghi sono molto simili alla versione originale e piacevoli, così come le liriche tradotte da Franco Travaglio. Non pensi che il pubblico sarà naturalmente portato a un confronto con Grease? Grease è insostituibile, le sue musiche si conoscono a prescindere. C'è da dire che Pinky e Fonzie non sono Sandy e Danny... Qual è il successo di questo musical? In questo spettacolo si assiste a un ritorno alla semplicità. Non si parla di sesso, scandali o drammi. Forse proprio per questo sarà uno spettacolo di successo, oltre al fatto che le persone che ci lavorano possono contare su una produzione seria come la Compagnia della Rancia…e di questi tempi è un po’ un miracolo… Il pubblico esce dal teatro semplicemente dopo essersi divertito un paio d'ore. E soprattutto mi piace ricordare che non ci sono nomi famosi in questo spettacolo, così come in altre produzioni (alcune più fortunate altre meno). Viva i talenti italiani! Nell'immagine Floriana Monici (Pinky) con Riccardo Simone Berdini (Fonzie) ®Silvia Arosio  
Floriana Monici: 'Chorus Line è un punto d'arrivo'
Teatro.Org ha incontrato Floriana Monici, performer molto versatile, attualmente sulle scene italiane con la nuova edizione di “A Chorus Line”, prodotto dalla Compagnia della Rancia e Giacaranda, con la regia associata di Saverio Marconi e Bayork Lee. Con infinita disponibilità, Floriana racconta di sé, della sua formazione e del suo curriculum: “Nasco ballerina, ho studiato danza a Sorrento e a 19 anni mi sono trasferita a Roma per fare questo mestiere. Il canto ancora non l’avevo scoperto, è venuto dopo. Con “Grease” (edizione Cuccarini) è iniziata la mia grande avventura nella Compagnia della Rancia. Dopo ci fu “Hello Dolly”, nella cui ripresa stagionale ho sostituito un’attrice nel ruolo di Ernestina Facile. Quel momento, forse, mi ha consacrato come attrice. E ancora, piccoli ruoli in “A qualcuno piace caldo”: il maestro Giovanni Maria Lori aveva notato la mia particolare predisposizione per il canto e mi aveva affidato alcune frasi cantate dello spettacolo; “Sette spose per sette fratelli”. Nella mia carriera torna “Grease”, nel quale, dal 2004, ho interpretato il ruolo di Rizzo: un ruolo che non dimenticherò mai, perché da lì ho cominciato a vedere il mio nome sui giornali e su Internet. Subito dopo è arrivato “Tutti insieme appassionatamente”, del quale ho interpretato entrambe le edizioni, sia quella con Michelle Hunziker, sia la successiva, dove ricoprivo il ruolo della Madre Superiora”. Per una ballerina direi che i ruoli che hai citato sono tutti vocalmente molto impegnativi… Infatti tutto questo lavoro così complicato mi sta servendo adesso che sono entrata a far parte del cast italiano di “Chorus Line”, nel ruolo di Maggie! Uno spettacolo molto particolare… Alle audizioni eravamo veramente tanti. Il tutto è durato 3 giorni, a Roma: iniziavamo al mattino alle 9 e io sono arrivata a cantare a mezzanotte per essere provinata per un ruolo! Si può dire che quell’audizione è servita poi a costruire lo spettacolo, perché è di questo che il testo parla, della condizione umana e soprattutto della condizione dei ballerini, che ogni giorno si trovano ad affrontare provini e molto spesso vengono scartati, come nel caso del ruolo che interpreto nello spettacolo. Avete affrontato anche un workshop per prepararvi allo spettacolo… Come i calciatori vanno in ritiro, noi andiamo a fare il workshop a Tolentino! E’ durato un mese, forse poco per fare “Chorus Line”, perché ci sono tante informazioni, non c’è solo la danza. Quando con il coreografo abbiamo montato per la prima volta il famoso finale, tutti vestiti d’oro, posso assicurarti che ho pianto, perché mi sono detta: “Cavolo, sono arrivata a fare Chorus Line!” Forse chi fa questo mestiere sa cosa vuol dire, chi ne è al di fuori probabilmente non si rende neanche conto di quanto sia impegnativo e pesante. La mancanza dell’intervallo è proprio prevista nella struttura dello spettacolo in versione originale? Sì, non c’è intervallo proprio per far capire quanto è dura. In effetti quello che si vede dall’inizio dello spettacolo è la conclusione di tre giorni di audizione, come in realtà è avvenuto per scegliere il cast. Veniamo agli “A4M”, All for Musical… E’ un quartetto nato da un’idea di Simone Sibillano, Luca Notari e Stefania Fratepietro, che mi hanno contattato chiedendomi se avevo intenzione di far parte di questo progetto. Le coreografie dello spettacolo sono di Giorgio Raucci e la supervisione artistica è di Alvise Sapori. Un lavoro montato in 15 giorni! Un excursus ad ampio raggio nel mondo del musical, con una piccola sezione dedicata a Disney, con la deliziosa voce di Stefania Fratepietro, che potrebbe essere una delle future doppiatrici della Disney per quanto mi riguarda. Ci avvaliamo di proiezioni video, montate registicamente da Simone Sibillano. E’ un’idea che vogliamo portare avanti per darci la possibilità di far vedere al pubblico le carte che tutti e quattro possiamo giocarci! Dove ti vedi dopo “Chorus Line”? La verità? Non lo so, perché facendo Chorus Line raggiungi un grande sogno, per cui adesso devo cercare di capire dove altro voglio arrivare adesso. E’ un punto di arrivo, parla di noi è il nostro musical. Spero di riuscire a trovare anche altre cose al di fuori del musical.