Gianluca Sticotti

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Spettacoli

Saturday Night Fever - La febbre del sabato sera
Saturday Night Fever - La febbre del sabato sera
Il bacio della donna ragno
Il bacio della donna ragno

Contenuti redazionali

Torna in scena a Trieste l'amatissimo Festival dell'Operetta
E' stato presentato il programma del Festival dell’Operetta, assente al Teatro Verdi dal 2012. Dal 3 giugno al 9 settembre sono in vista sei diversi spettacoli, vediamo quali...
Torna a Trieste “La vedova allegra”, con uno spettacolo del tutto nuovo
C'era una volta il Festival Internazionale dell'Operetta, che attraeva a Trieste una miriade di appassionati, molti provenienti da Austria e Germania. Una consuetudine durata oltre 40 anni, interrottasi purtroppo nel 2011. E pure se la tradizione della “piccola lirica” è portata avanti nell'intera regione dall'Associazione Internazionale dell'Operetta – che, per dire, il prossimo agosto proporrà a San Giusto un Galà dell'operetta, un Galà del musical ed Il Cavallino Bianco – la mancanza della kermesse un tempo ospitata al Teatro Verdi si fa sentire, ahimè.Dateci qualche consolazione...C'è da dire comunque che, di tanto in tanto, qualche repêchage dal repertorio leggero la Fondazione triestina lo propone. In questo caso, un nuovo allestimento de La vedova allegra di Franz Lehár, la più amata fra le operette d'ogni tempo. Un autentico classico, ormai, talmente piacevole, talmente ricco di bella musica - non a caso sono andate in scena al Verdi ben 11 edizioni, dal 1971 al 2012 - da figurare spesso oramai anche nei cartelloni dei teatri d'opera. Peccato che stavolta la contingenza Covid abbia costretto a riempire solo a metà la bella sala triestina.E visto che parliamo di musica, un grato applauso va a Christopher Franklin, conduttore agile, intelligente, pieno di verve e fantasia; ed all'Orchestra del Verdi, stasera un miracolo di leggerezza e di trasparenza. Messi insieme offrono una concertazione arguta, frizzante, spigliata, ricca di colori e di piacevoli contrasti, che trova il suo apice nella brillante esecuzione – inserita a riempire il cambio scena del Finale – dell'ouverture dell'operetta Ein Morgen, ein Mittag und ein Abend in Wiendi Franz von Suppé. Viennese d'adozione ma italiano d'origine, nato sulle sponde dell'Adriatico in quel di Spalato.Valentina MastrangeloUno spettacolo senza fuochi d'artificioNon ho mai visto una Vedova allegra eguale all'altra: registi e direttori si divertono a scombinare le carte, spostando qualche numero e talvolta inserendoci qualcosa di alieno. Cosa che a volte funziona, altre no. Qui la regia di Oscar Cecchi procede con scioltezza e buon spirito, ma con poche scintille. Evita di scompaginare il libretto, qualche buona e nuova trovata però l'azzecca: ad esempio consegnando alle interpreti femminili una ripresa di «Donne, donne... eterni dei», facendole disquisire sul fatto che «E' scabroso i maschi studiar... ». E mostrando poi alla fine un Njegus incline a passioncelle trasgressive - mezzo in elegante frac, mezzo in gonnella e calze da grisette - intonare con sottile malizia «Stanotte faccio il parigin». Non piccolo difetto, però, resta quello di lasciare inoperoso il coro, senza dargli un effettivo ruolo scenico.Funzionali allo scopo, ma alquanto insignificanti le scenografie di Paolo Vitale; costumi di routine, non firmati; ben costruite le coreografie di Serhiy Nayenko, ed eseguite dal dinamico corpo di ballo del Lviv National Academic Opera and Ballet Theatre. Ballerina solista, la brava Cler Bosco.Andrea BinettiI protagonisti sul palcoscenicoValentina Mastrangelo è una Hanna Glawari dalla vocalità adeguata e dal timbro accattivante, che sa anche essere simpatica e carina. Ciò non toglie che sia poco incisiva nella recitazione, tratteggiando una dama poco carismatica e per nulla seducente. Gianluca Terranova risulta tutto sommato un elegante Danilo; non sarà qui un fulmine di guerra, vocalmente, ma il mestiere c'è e la figura del bel viveur squattrinato emerge comunque. Giulia Della Peruta ci dona una Valencienne deliziosamente coquette, ben affiancata dal poetico Rossillon di Oreste Cosimo; quanto alla simpatica sagoma di Njegus, trova piena realizzazione nello spiritoso Andrea Binetti. Tutte le parti di contorno dimostrano affiatamento e vivida teatralità: Clemente Antonio Daliotti impersona a dovere l'imbecille Barone Mirko Zeta, mentre Andrea Schifaudo e Filippo Fontana sono gli azzimati Saint-Brioche e Cascada. Ci sono poi le coppie coniugate, e naturalmente mal assortite. Sono ree da Gianluca Sorrentino (Bogdanović) e Federica Giansanti (Sylviane), Alessandro Busi (il bolso Kromow) e Paola Francesca Natale (Olga), Luca Gallo (Pritschitsch) e Marzia Postogna (una Praškowia dai tratti sadomaso). Maestro del Coro è Francesca Tosi.
Una "piccola bottega" per tutti 
Lo spettacolo conclusivo della nona edizione del A Summer Musical Festival è La piccola bottega degli orrori, basato sull’omonimo film di Roger Corman (1960). La minaccia all’esistenza stessa della razza umana è sempre Audrey II, la pianta nata da un’eclissi di sole, che, nutrendosi di sangue, realizza tutti i  desideri di Seymour Krelborn, garzone in un negozio di fiori a Skid Row, sobborgo di New York.Protagonisti di questo allestimento - che vuole essere un omaggio all’edizione 2001/2002 , prodotta dalla Compagnia della Rancia, con Manuel Frattini nel ruolo principale – sono i 39 allievi/performer che terminano il loro percorso formativo alla Bernstein School of Musical Theater di Bologna.Grandi numeri di ensembleFabrizio Angelini firma regia e coreografie dello spettacolo, puntando su grandi numeri di ensemble, creati in evidente sintonia con le divertenti musiche di Alan Menken, che la frizzante direzione musicale di Gianluca Sticotti ha sapientemente valorizzato, anche in un contesto all’aperto.Il fulcro della scenografia, realizzata in collaborazione con l’Accademia delle Belle Arti di Bologna, è l’ingombrante bancone, che si trasforma, assumendo posizioni e funzionalità diverse da una scena all’altra: in questo modo la regia risulta dinamica e può permettersi anche scelte coreografiche non convenzionali, talvolta meno riuscite (come, ad esempio, il tango corale del brano Mushnik & Son).Giovani talentiLe tre formidabili interpreti di Chiffon, Crystal e Ronette – che accompagnano il pubblico nella bizzarra e rassegnata routine di Skid Row  – dimostrano assoluta padronanza delle sfumature “black” delle rispettive  voci fin dalle prime note e la loro presenza in scena viene valorizzata dagli sgargianti colori dei costumi che indossano. Iris Trivisano sprigiona tutta l’inquietudine giovanile di Audrey, bella, sfortunata in amore e priva di certezze. Alessandro Pontenani, nel ruolo dello svalvolato dentista Orin Scrivello, sembra impersonare la versione sadica e tendenzialmente violenta di Danny Zuko e per questo la sua interpretazione non passa inosservata, ma nemmeno coglie nel segno; mentre l’empatia di Christian Votero con il personaggio di Seymour è totale: indole timida, impostazione della voce e presenza scenica adeguate al ruolo. La scena finale, con le facce di tutti i performer tinte di verde, è un autentico e apprezzato trionfo di clorofilla, che rende attuale il monito conclusivo dello show, Don’t feed the plants.
"A Summer Musical Festival": l'edizione 2021 al Bologna Open Air Theatre
La IX edizione di “A Summer Musical Festival“, la rassegna di musical prodotta da Bsmt Productions, in scena a Bologna dal 10 giugno nel nuovo spazio performativo, il Bologna Open Air Theatre.
Ligabue secondo Chiara Noschese: uno spettacolo intimistico
Con la voce di Luciano Ligabue che invita il pubblico ad accomodarsi in poltrona e godersi lo spettacolo è iniziata l’avventura di Balliamo sul mondo, il musical originale scritto e diretto da Chiara Noschese.
Marco Falaguasta: “L’emozione di uno spettacolo dal vivo non te la dà niente altro!”
Intervista a Falaguasta. Comunicatore a tutto tondo, ci parla del suo modo di essere attore e del suo nuovo spettacolo, "Cotto e stracotto" in scena al Teatro Golden di Roma.
Una 'Febbre infernale' decisamente edulcorata
Il regista Claudio Insegno si è cimentato in un’impresa ardimentosa, volendo imprimere a questo nuovo allestimento teatrale del musical un taglio marcatamente cinematografico.
Daniela Dessí, addio
Questa notte ci ha lasciato il celebre soprano genovese dopo una breve malattia, aveva 59 anni.
La critica del web celebra i 18 anni di 'Grease' in versione italiana
Accogliendo l'invito del collega Paolo Vitale (rivistamusical.com), Teatro.it si unisce ai colleghi di blog e testate giornalistiche on line nel racconto dell'anteprima della nuova edizione dello spettacolo che ha scatenato la musical-mania in Italia