Mettere in moto una “gran macchina” teatrale, farle compiere il percorso stabilito e raggiungere l’obiettivo prefissatosi, non è certo facile né agevole, né è detto che il tutto s’incastri come in un puzzle e funzioni. Perché ciò accadesse, al Teatro Pirandello di Agrigento il 16 marzo 2012, nel “Concerto per Agrigento”, si sono unite strettamente le azioni della Fondazione “Teatro Pirandello” Valle dei Templi Agrigento, dell’ I.S.S.M. “Arturo Toscanini” di Ribera (AG) con la sua Orchestra, Coro e Maestro Concertatore e Direttore Bono e l’azione portante di promozione dei “Grandi”, che in questo caso erano tali in tutti i sensi: il Soprano Katia Ricciarelli ed il baritono Gerardo Spinelli.
Gran folla al Pirandello, pubblico delle grandi occasioni, grande curiosità: come si sarebbe porto agli spettatori un mix del genere? La “gran macchina” avrebbe funzionato? A meraviglia, a quanto pare, con grande soddisfazione soprattutto dell’impegnatissimo e lodevolissimo Direttore Artistico della prima Stagione Lirico Sinfonica nel Teatro della Città dei Templi, “Agrigento all’Opera”, il M°. Onofrio Claudio Gallina, che ha speso e spende ogni energia mentale, fisica ed emotiva perché tutto vada sempre secondo i piani ed i desideri dei veri amanti della grande Musica, a favore, nel caso specifico, dei giovani e giovanissimi componenti dell’Ottimo Istituto di Alta Formazione Musicale intitolato al genio Toscanini, diretto dal neo-rieletto M° Prof. Claudio Montesano, che ne ha fatto e ne continua a fare, coadiuvato da ottimi Collaboratori, il fiore all’occhiello tra i Conservatori della Sicilia e non solo.
“I Ragazzi del Toscanini”: un gruppo compatto, ben amalgamato, consapevole, professionale, composto da un’Orchestra che possa degnamente essere chiamata tale, capace di eseguire un virtuosistico brano orchestrale di Brahms, come di accompagnare con esemplare, vigile precisione cantanti solisti di gran calibro; da un bel Coro che vuole crescere e crescerà in meglio ogni giorno di più, entrambi sotto la direzione del giovanissimo M° Antonio Giovanni Bono, che ne segue fraternamente, ma con rigore e piglio direttoriale, la preparazione e ne dirige magistralmente le esibizioni, com’è avvenuto anche al Pirandello nella serata di cui si tratta.
Il Concerto del 16 marzo è stato un vero evento per Agrigento, perché non si è trattato di uno sterile Récital di ben noti cantanti alla ricerca di glorie da rinverdire, accompagnati da un’anonima orchestra di inesperti, anonimi studenti di Conservatorio, ma esattamente il contrario: una vera e propria serata Concertistica in cui si è fatto spiccare l’Ensemble nutrito e capace del Conservatorio di Ribera, facendolo esibire in brani sinfonico-corali di grande spessore e poi anche “supportare” dall’azione, sia cantata che “parlata”, di Katia Ricciarelli e Gerardo Spinelli.
Senza retorica, senza lustrini, con grande professionalità, semplicità e buon gusto i due “Grandi” si sono fatti “Piccoli”, come tutti coloro che popolavano il palcoscenico e con loro ed a loro favore hanno agito e parlato, Maestra lei e suo allievo di una volta lui, all’unisono col Sindaco di Agrigento Marco Zambuto, Presidente della Fondazione e con il Direttore Generale di questa Massimo Muglia, nonché soprattutto con la Musica, che ha visto nettamente protagonista la Gioventù all’Opera dell’I.S.S.M. di Ribera, che merita e sta sudando e guadagnando sul campo, senza risparmiarsi, la meta prefissata.
Dunque, per questi Ragazzi tale Concerto si è rivelato un vero Evento, da ricordare con emozione, inserire in curriculum e tenere a mente per il futuro, insieme all’eco degli applausi scroscianti che hanno invaso il teatro come non mai ed hanno strappato loro alla fine due bis a grande richiesta. Ed in questi frangenti di finale entusiasmo del pubblico, dove stavano i “Grandi”? Fra i componenti del Coro, alle prese proprio con i bis del “Va pensiero” dal Nabucco di Verdi e con l’Inno Nazionale di Mameli-Novaro, fra i più “Piccoli” anche d’età, con un’umiltà ed una tenerezza che da sole strappavano l’applauso.
Si è anche parlato, durante la serata, si accennava; e si è parlato non solo con i discorsi formali di benvenuto e con i convenevoli, ma anche con perle di saggezza da chi quelle tavole di palcoscenico che si ritrovava sotto i piedi le ha calcate e le calca da una vita: la Signora Ricciarelli, in particolare, si è vivamente raccomandata, per esempio, di non far studiare canto a ragazzi troppo giovani, pena la rovina delle corde vocali (e chi scrive farebbe di tale saggia esortazione una campagna agguerrita proprio nell’agrigentino, dove tante, troppe giovanissime ugole vengono sottoposte ad indicibili, esecrabili forzature e distorsioni, nel miraggio, più dei genitori che dei figli, di un’effimera notorietà televisiva).
Il celebre Soprano aveva fino a pochi minuti prima dello spettacolo ascoltato alcune giovani voci femminili da mezzo soprano, in una fase della Master Class che sta tenendo proprio al Pirandello in questi giorni: altri giovani che si aprono alla carriera ed al lavoro, che è alla base delle sue scelte lavorative e di vita, come ella stessa ha detto tra un brano e l’altro del Concerto. E di se stessa? Con la medesima schiettezza, che è propria di chi sia stato e sia davvero “Grande”, ha asserito di aver imparato con l’età a vivere alla giornata e che la parte televisiva quale attrice nella fiction “Faccia d’angelo”, a breve in onda su Sky Cinema, fa anch’essa parte di tale propria esistenza…ma che il “suo” canto lirico, che quasi è nato con lei, continua ad essere la sua ragione di vita e di lavoro, adesso soprattutto come impareggiabile, insostituibile Insegnante e Mentore di meritevoli talenti.
Una serata d’alto livello, dunque, in ogni senso, dove si è dispiegato il meglio sia nella Musica che nei concetti espressi con le parole fra un brano di Mozart ed uno di Bach, tra l’Habanera dalla “Carmen” di Bizet e l’aria “Madamina, il catalogo è questo” dal “Don Giovanni” di Mozart. Un mix classico-operistico di gran gusto e di ragguardevole qualità esecutiva, nel suo complesso, quindi, nonché condito da tanta emozione, che si trasmetteva dal palcoscenico alla sala e viceversa. E quando questo accade, allora, si entra in sintonia e tutto appare sotto un’altra luce, quella dell’Arte, che da sola può illuminare il più buio dei tunnel o la salita più erta, percorsi innanzitutto, in prima persona, con amore e caparbia volontà, da chi abbia scelto di fare della Grande Musica la propria professione nella vita e deciso di diventare “Grande”, senza sapere, in fondo, di esserlo già.
Natalia Di Bartolo, per pennaNEWS di “Penna per Artisti”, scritti d’Arte per l’Arte