I Saltafoss

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Spettacoli

FRANKENSTEIN JUNIOR - Il Musical
Regia Adriano Tallarini
FRANKENSTEIN JUNIOR - Il Musical
HAPPY DAYS - Il Musical
I Saltafoss
HAPPY DAYS - Il Musical

Contenuti redazionali

Un Orfeo raffinato e preciso che esalta i tesori di Monteverdi
Scenografia minimalistica, d'impronta super classica, ed abiti casti neri o candidi, di taglio virato al moderno. E castissimo e raffinato – oltre che intensamente drammatico - è visivamente L'Orfeo di Monteverdi ideato da Pier Luigi Pizzi e portato sulle tavole del Teatro Alighieri di Ravenna. > GLI SPETTACOLI IN SCENA <Uno spettacolo che discende in qualche modo dall'allestimento basato sull'ampia revisione di Luciano Berio, messo in scena dal regista milanese a Firenze nel 1984 nel cortile di Palazzo Pitti. Ma che costituisce, né più né meno, una ripresa di quello d'apertura del Festival di Spoleto 2020, calato sulla lettura musicale di Ottavio Dantone e dell'Accademia Bizantina che, nel rispetto della più stretta filologia, preferiscono adottare l'equilibrata edizione critica di Bernardo Ticci. Il melodramma nasce già grande, con una pastorale E' incredibile come Monteverdi sappia infondere nel procedere monofonico delle melodie così tanta varietà ed espressività, aggiungendovi audaci tesori strumentali che sostengono i personaggi con drammatica intensità. Autore impegnativo quanto pochi altri, bisognoso di accortissima esegesi. Caratteristica delle letture musicali di Dantone è un suono pieno e spesso, brillante e variegato nei timbri e nei colori, ricco di scatti e di pulsioni dinamiche. Sceglie con grande cura i singoli strumentisti della 'sua' Accademia, e questi ricambiano con un'eccellente precisione unita ad una sensuale morbidezza di suono; in più, lo assecondano in pieno nella evocazione di un fortissimo arco narrativo, che accompagna attentamente la prosodia degli interpreti e del coro, interprete capitale. Qui il Coro Cremona Antiqua accuratamente preparato da Antonio Greco, i cui membri raggiungono insieme vertici d'eccellenza. Un mondo vocale espressivo Qualche cantante viene dalla recita spoletina, come il tenore Giovanni Sala, eccezionale Orfeo di cospicua aderenza stilistica e drammatica, e d'espressività senza pari; e come il soprano Eleonora Pace, Euridice di tenera sensualità e dal caldo strumento vocale.Alice Grasso penetra a fondo il ruolo della Messaggiera, immettendovi bella pluralità d'accenti; Massimo Altieri, Luca Cervoni ed Enrico Torre delineano efficacissimi, intensi Pastori, con interventi di scabra drammaticità; la brava Margherita Maria Sala dà pieno corpo alla Speranza; Mirco Palazzi tratteggia un Caronte in bilico far tenebrosità e patetismo, come ben suggeriscono i suoi versi; Daniela Pini e Federico Sacchi impersonano con densa e tetra tragicità i due numi infernali, Proserpina e Plutone; la Ninfa è ben resa da Chiara Nicastro. TEATRO.IT - INSTAGRAMGino Potente firma le lineari coreografie, interpretandole insieme ad Elvira Elisa Ambruoso, Amedeo Angelone, Giampaolo Gobbi, Giovanni Imbroglia, Marta Negrini, Anna Occelli, Lilia Santarossa. Massimo Gasparon è light designer e regista collaboratore. Lo spettacolo è ora raggiungibile sul sito regionale di Opera Streaming.
La fattoria degli animali de La Compagnia delle Stelle del Sistina a Fabriano
Domenica 15 aprile La fattoria degli animali, divertente e coinvolgente spettacolo prodotto da Il Sistina e La Compagnia delle Stelle conclude al Teatro Gentile di Fabriano il cartellone dedicato agli spettatori più “piccini”, parte della stagione promossa dal Comune di Fabriano e dall’AMAT con il contributo della Regione Marche e del Ministero per i Beni e le Attività Culturali La fattoria degli animali è una commedia musicale di Tommaso Paolucci, Ada Borgiani e Aldo Passarini che offre ai giovani un’occasione unica per riflettere sul valore della Natura in una società come quella moderna. Una fattoria soffocata dalla città rischia di essere chiusa. La fattoressa Zia Giò, con simpatica determinazione lotta per resistere alle ingiustizie perpetrate in nome del “progresso”. Sul filo di questa appassionante storia, che ha al centro la lotta della Natura per non essere sacrificata sull’altare dello sviluppo economico, nasce un musical divertente, che vede sulla scena attori , cantanti, burattini, marionette, pupazzi , spaventapasseri ed uccelli di tutti i tipi. Le scene ed i costumi ci riportano in una fantasiosa fattoria anni ’60, che magicamente diventerà anche il palcoscenico del musical finale che verrà rappresentato per far conoscere ai bambini di tutte le età gli animali nella loro bellezza e unicità reale, non solo come li conoscono al supermercato. La messa in scena nello stile tipico degli storici allestimenti del Teatro Sistina: una scenografia imponente e girevole che si trasforma facendo da sfondo ai vari momenti della storia; coreografie allegre e ritmate; musiche e canzoni coinvolgenti che rimarranno impresse nella mente dello spettatore, che uscendo dal teatro non potrà fare a meno di cantare “buongiorno al giorno” il leitmotiv dello spettacolo. Una storia appassionante e avvincente, arricchita da musiche originali coinvolgenti e ritmate coreografie, che trascineranno il pubblico da 0 a 99 anni nella magia del teatro, lasciando germogliare il seme della speranza! Questa suggestiva fattoria degli animali è animata da Anna Maria Piva, Andrea Bartola, Francesca La Scala, Elisa Santarossa, Livio Salvi, Pippo Lorusso, Saverio Frangione, Alessandro Bevilacqua. La regia teatrale è di Tommaso Paolucci, la regia di animazione teatrale di Ada Borgiani. Le musiche originali sono di Aldo Passarini, le coreografie di Livio Salvi, le scenografie di Gabriele Moreschi, i costumi puppets e le marionette di Ada Borgiani. Per informazioni e biglietti (8 euro, ridotto 5 euro): biglietteria del Teatro Gentile 0732 3644, AMAT 071 2072439, www.amat.marche.it. Inizio spettacolo ore 17.
La fattoria degli animali de La Compagnia delle Stelle del Sistina a Treia (MC)
Lo spettacolo La fattoria degli animali previsto per sabato 4 febbraio al Teatro Comunale Treia sarà posticipato a sabato 25 febbraio per i ben noti problemi meteorologici. Sabato 4 febbraio prosegue al Teatro Comunale di Treia la stagione promossa dal Comune e dall’AMAT e realizzata con il contributo della Regione Marche e del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. L’appuntamento – per grandi e piccini – è con La fattoria degli animali, divertente e coinvolgente spettacolo prodotto da Il Sistina e La Compagnia delle Stelle. La fattoria degli animali è una commedia musicale di Tommaso Paolucci, Ada Borgiani e Aldo Passarini che offre ai giovani un’occasione unica per riflettere sul valore della Natura in una società come quella moderna. Una fattoria soffocata dalla città rischia di essere chiusa. La fattoressa Zia Giò, con simpatica determinazione lotta per resistere alle ingiustizie perpetrate in nome del “progresso”. Sul filo di questa appassionante storia, che ha al centro la lotta della Natura per non essere sacrificata sull’altare dello sviluppo economico, nasce un musical divertente, che vede sulla scena attori , cantanti, burattini, marionette, pupazzi , spaventapasseri ed uccelli di tutti i tipi. Le scene ed i costumi ci riportano in una fantasiosa fattoria anni ’60, che magicamente diventerà anche il palcoscenico del musical finale che verrà rappresentato per far conoscere ai bambini di tutte le età gli animali nella loro bellezza e unicità reale, non solo come li conoscono al supermercato. La messa in scena nello stile tipico degli storici allestimenti del Teatro Sistina: una scenografia imponente e girevole che si trasforma facendo da sfondo ai vari momenti della storia; coreografie allegre e ritmate; musiche e canzoni coinvolgenti che rimarranno impresse nella mente dello spettatore, che uscendo dal teatro non potrà fare a meno di cantare “buongiorno al giorno” il leitmotiv dello spettacolo. Una storia appassionante e avvincente, arricchita da musiche originali coinvolgenti e ritmate coreografie, che trascineranno il pubblico da 0 a 99 anni nella magia del teatro, lasciando germogliare il seme della speranza! Questa suggestiva fattoria degli animali è animata da Anna Maria Piva, Andrea Bartola, Francesca La Scala, Elisa Santarossa, Livio Salvi, Pippo Lorusso, Saverio Frangione, Alessandro Bevilacqua. La regia teatrale è di Tommaso Paolucci, la regia di animazione teatrale di Ada Borgiani. Le musiche originali sono di Aldo Passarini, le coreografie di Livio Salvi, le scenografie di Gabriele Moreschi, i costumi puppets e le marionette di Ada Borgiani. Per informazioni e biglietti: 348 3417306–0733 205571. Inizio spettacolo ore 21.15.
Mazzini e la sua passione per l'Italia unita
Siamo ormai giunti al 150° anniversario dell’unità d’Italia. Si tratta di una data simbolica, perché in realtà i movimenti rivoluzionari per l’unione dell’Italia iniziarono ben prima del 1859 (anno della spedizione dei Mille) e si conclusero nel 1870 (quando pure lo Stato della Chiesa scomparve definitivamente e Roma, l’anno dopo, divenne capitale d’Italia). Coinvolsero tutta la Penisola, seguendo un giro quasi circolare, partendo da nord-ovest e scendendo verso sud dalla parte tirrenica, per poi risalire verso nord passando dalla parte adriatica. E quindi praticamente accerchiando lo Stato della Chiesa. Lo spettacolo teatrale, in un unico atto, “Disco Risorgimento” ripercorre un po’ tutto questo periodo. E lo fa attraverso uno speciale soliloquio di Giuseppe Mazzini, interpretato (oltre che ideato) da Edoardo Sylos Labini, accompagnato da “Mamma” Italia, interpretata da una bravissima  Melania Maccaferri (dalla presenza in scena energica e comunicativa), che rappresenta un po’ tutti quei patrioti che hanno contribuito a crearla, compreso Goffredo Mameli, l’ideatore dell’inno d’Italia. Il linguaggio era semplice ed ogni battuta spiegava la natura, gli intenti e l’evoluzione del "personaggio" Mazzini. Le città che sono apparse come fondamentali nel racconto mazziniano erano Genova, che ha dato i natali a Giuseppe Mazzini, Milano e le sue “5 giornate” e Roma con la sua brevissima parentesi di Repubblica retta dal triumvirato costituito dallo stesso Mazzini (sotto lo pseudonimo di Felice Casali) insieme a Aurelio Saffi e Carlo Armellini. Ma un breve excursus è stato fatto anche ai rapporti con la Francia. Poi sono stati importanti i precedenti. Mazzini lo apprezzava molto Dante Alighieri. Così come l’ideale della lingua fiorentina come idioma unico, pronosticato anche da Manzoni. Piacevole anche la presenza di aneddoti, come la spiegazione del perchè si augura "Merda!" agli artisti, l'amore di Garibaldi per Anita, le lettere di Garibaldi o la morte di Goffredo Mameli. La recitazione degli interpreti era chiara e misurata. Peccato solo per la presenza dei microfoni ad archetto che amplificavano la voce fino a farla sembrare ”televisiva” e, quindi, schermata. Ho potuto assistere a questo interessante spettacolo teatral-musicale presso l’Auditorium della Guardia di Finanza a L’Aquila (d’altronde un teatro vero e proprio il TSA ancora non è riuscito a riaverlo a due anni di distanza dal disastroso sisma del 2009!). Il luogo in cui assisti ad un evento costituisce parte dell’evento stesso e, come ben si sa, il teatro ha la strabiliante particolarità di essere sempre uguale eppure sempre diverso da se stesso! Quando sono entrata all’auditorium (l'entrata è nella parte centrale alta della sala), la vasta platea era già quasi piena. O per lo meno, erano quasi pieni i posti della sezione centrale. Avrei potuto chiedere ai presenti se lì in mezzo ci fosse stato qualche posto libero. Ma ho deciso di non farlo e muovendomi all’interno della sala ho scelto un posto sul davanti dalla parte sinistra (guardando il palco). L’effetto che ne ho ricevuto è stato particolare. Sembrava quasi di abbracciare il palcoscenico e con esso lo spettacolo. Il cambio di posto, se da un lato produce la mancanza della visione frontale, dall’altro fornisce altre sensazioni. E d’altronde chi fa teatro lo sa, ecco perchè lo spettacolo è fruibile anche di lato. La scenografia era costituita da un barricata (che all’inizio dello spettacolo era coperta di una telo rosso), cioè un cumulo di sacchi e roba varia (sedie, porte, …) dall’alto della quale campeggiava dj Antonello Aprea con il mixer e gli strumenti che gli permettevano di fare i rumori di fondo e le musiche che hanno accompagnato la rappresentazione (musiche prese dal repertorio dell’epoca, come il coro “Va pensiero” dal “Nabucco” verdiano o le canzoni patriottiche), sulla cui melodia faceva sentire la sua voce (sia in italiano che in francese, con l’inno “La Marsellaise”) la cantante-attrice Elisa Santarossa. Una delle scene più emozionanti e particolari è stato quando Sylos Labini, dall’alto del cumulo ha iniziato a muovere la bandiera italiana come se fosse la bacchetta di un direttore d’orchestra, con il doppio riflesso che “sventolava” sul soffitto. Davanti a tutto (sulla sinistra dello spettatore) c’era uno scrittoio. Data la particolarità della location, solo la parte centrale del palcoscenico era occupata dalla scenografia e dallo spettacolo e gli attori entravano ed uscivano di scena dalla parte di dietro della montagnola di materiale accatastato. I costumi di Sylos Labini, della Santorossa e di dj Aprea si accordavano alla scenografia, riproducendo la moda dell’epoca. Quello della Maccaferri, dato il ruolo simbolico da lei interpretato, era costituito da una bandiera dell’Italia che avvolgeva il suo corpo. Il tricolore, oltre che sull’attrice, campeggiava anche sul pavimento. In ogni caso, la costumistica assecondava l’interpretazione dei personaggi. Nel complesso, il ritmo sia del testo messo in scena che della rappresentazione nel suo insieme è stato abbastanza veloce.
Storie di fiume - Prata e i suoi racconti, al Parco San Simone di Pordenone
Giovedì 25 agosto a Prata di Pordenone presso il parco di San Simone alle ore 21.00 verrà presentato dalla Compagnia di Arti & Mestieri lo spettacolo “Storie di fiume – Prata e i suoi racconti” interpretato da Bruna Braidotti e Romano Todesco alla fisarmonica, scritto da Bruna Braidotti con la collaborazione alle ricerche di Giulio Ferretti. Lo spettacolo nasce da 10 anni di ricerche, sopralluoghi e raccolta di testimonianze orali sui fiumi del Nord Italia. La drammaturgia percorre la storia del territorio dalla preistoria ai giorni nostri, delineando una storia universale popolare fino  al periodo contemporaneo ed alle ingiurie che il fiume ha subito nel corso del tempo. Si intrecciano anche  i racconti di donne, lavandaie e barcaiole, storie piccanti e patetiche che spiegano anche la mescolanza di razze delle nostre terre e leggende di esseri misteriosi ed affascinanti, le sirene d'acqua dolce, le anguane. Le storie vengono raccontate da una donna  d'altri tempi, una vagabonda dei fiumi, rimasta fedele ad un modo di vivere oggi anacronistico  che si ciba di pesce di erbe, spostandosi per le vie d'acqua con la sua saltafossi, la tipica imbarcazione della laguna. Un personaggio ai margini della società che guarda dal di fuori e commenta ironicamente le vicende degli uomini e delle donne che scorrono lungo  i fiumi. Arriva in barca sulla riva per cucinare il pesce appena pescato, e questo sarà spunto per parlare di tutti i più curiosi modi di pescare i pesci con le mani e nell'attesa della cottura del pesce che infine verrà offerto anche al pubblico, si svolgono i racconti come in un antico filò fluviale. Accompagna tutta la narrazione interagendo con le storie il fisarmonicista con motivi popolari ed anche originali  composti sulle sonorità d'acqua. L’opera teatrale prevede la stesura di testi originali  sui fiumi Livenza e Meduna e sul territorio in cui viene rappresentato. In caso di maltempo lo spettacolo si terrà nella sala pluriuso Proloco S.Simone. Lo spettacolo rientra nel programma di Musae della Provincia di Pordenone.
Alessandro D'Alatri ci racconta "Disco Risorgimento – Una storia romantica"
Edoardo Sylos Labini torna a vestire i panni di Giuseppe Mazzini. Lo avevamo visto nella scorsa stagione, con la prima versione di “Disco Risorgimento”, testo intellettuale e studio approfondito del personaggio di Mazzini realizzato da Filippo Gili, portato in scena per tre settimane al Teatro Lo Spazio di Roma. Sylos Labini da allora non si è staccato del tutto dal fascino di questo personaggio e ha deciso di chiudere il cerchio, in concomitanza con la ricorrenza del 150° anniversario dell’Unità dell’Italia, con una nuova produzione teatrale che attinge, sì, alla sceneggiatura di Gili ma con nuovi elementi introdotti dallo stesso attore e sotto la direzione di un nuovo regista, Alessandro D’Alatri. Come vi siete conosciuti tu ed Edoardo? Ci conosciamo ormai da tanti anni e l’occasione sono stati in realtà degli spot pubblicitari ai quali abbiamo lavorato insieme. Uno che ricorderanno tutti vedeva Edoardo nei panni di quell’Antonio di “Antò… fa caldo!” di cui io stesso curai la direzione. Hai seguito la vecchia edizione di “Disco Risorgimento”? L’ho seguito e mi è piaciuto moltissimo: non me lo sarei mai potuto perdere perché sono un collezionista ed appassionato di ciò che riguarda il Risorgimento e di manoscritti ed altri oggetti originali legati a Mazzini. Puoi immaginare che quando Edoardo mi ha proposto di curare la regia di questa nuova edizione dello spettacolo ho accettato con gioia. Nuova sarà anche la tipologia di messa in scena: se la musica aveva nella precedente versione un ruolo secondario, stavolta Dj Antonello Aprea darà vita ad un nuovo spettacolo di “discoteatro”, un’innovativa formula di intrattenimento teatrale che Edoardo Sylos Labini sperimenta da anni. La mediazione tra letteratura e musica elettronica diventa un insolito e stimolante  ripasso della nostra storia nazionale, proponendosi di avvicinare i giovani ad alcune grandi figure del Risorgimento italiano. Come hai affrontato il discoteatro, che ormai caratterizza gli spettacoli prodotti da Edoardo? È una formula che ho sposato senza problemi perché ho capito che è una cifra stilistica importante per Edoardo ed anche efficace. La sintonia che c’è tra lui e Aprea è evidente e proprio grazie a questa è nato anche l’audio libro dello spettacolo: dirigere anche questo tipo di lavoro è stato per me un’esperienza nuova e divertente. Sylos Labini stavolta non sarà da solo: Melania Maccaferri darà corpo all’Italia ed Elisa Santarossa ad una patriota. Come hai coordinato l’interazione tra i tre personaggi sulla scena? Le donne giocano ruoli separati rispetto a quello di Mazzini: Melania rappresenterà l’Italia nella visione iconografica della Nazione come “donna”, femmina; ma anche la cantante Elisa con le sue costruzioni musicali contribuirà a conferire ulteriori sfaccettature a questa iconografia. Il debutto nazionale dello spettacolo avrà luogo il 2 Marzo, nella suggestiva location del Palazzo della Cancelleria a Roma con repliche fino al 5 Marzo. La tourné proseguirà l’8 Marzo a Frosinone, il 9 a Tivoli (Rm), l’11 a Latina, il 14 a Viterbo, il 15 a Rieti , il 16 a Pomezia (Rm) e dal 20 al 27 Marzo sarà a Milano presso il Palazzo Reale, il 28 sarà la volta del Palazzo Reale a Torino e si chiuderà 29 ad Alessandria. Un percorso inusuale, attraverso spazi scenici non tradizionali: come adatterete i movimenti degli interpreti alle varie location? Lo spettacolo ha un’impostazione per così dire “modulare” che consentirà di adattarsi ogni volta allo spazio che lo ospita e lo stesso Sylos Labini è un’interprete che riesce ogni volta a “prendere la forma” dello spazio disponibile. Il debutto presso il Palazzo della Cancelleria lo sento come un evento straordinario, non posso fare a meno di pensare che anche il “vero” Mazzini ha camminato in quelle stesse sale: è una grande emozione. Il progetto rientra nei festeggiamenti ufficiali del Comitato del 150° dell’Unità d’Italia e porta il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri e del Comune di Milano. È realizzato grazie alla partecipazione del Comitato per il 150° dell’Unità d’Italia, del Ministero Pubblica Istruzione Usr Lazio della Regione Lombardia, del Comune di Roma, del gruppo Amsa 2A, del Premio Terna.