Marina Thovez Mario Zucca

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Contenuti redazionali

L'Odissea di Marina Thovez e Mario Zucca debutta a Piossasco (Torino)
Debutta in prima nazionale a Piossasco lo spettacolo La mia Odissea, che vede tra i protagonisti Marina Thovez, autrice e regista oltre che attrice, e Mario Zucca, coppia nella vita e sul palcoscenico da oltre quindici anni, e gli attori Mario Fiunulli, Gianluca Iacono, Felice Invernici,  Antonio Paiola, Federico Palumeri, Cristina Renda, Patrizia Scianca. In scena una presenza straordinaria: Aco Bacina, musicista croato considerato il miglior mandolinista al mondo, che suonerà accompagnato da  Manuel Fernando Augusto alla chitarra. Le scenografie sono di Nicola Rubertelli, conosciuto scenografo del San Carlo di Napoli. Lo spettacolo è prodotto dalla compagnia LUDUSinFABULA e da Slow Cinema, quest’ultimo impegnato per la prima volta in veste di produttore teatrale. Lo spettacolo è prodotto anche dai teatri Il Mulino di Piossasco e I Portici di Fossano. Appuntamento venerdì 7 e sabato 8 novembre alle ore 21; domenica 9 alle ore 18. Successivamente, lo spettacolo sarà replicato a Fossano (14 novembre) Mede (15 novembre) Alassio (16 novembre), Bolzano (14 gennaio 2015), Ceva (27 marzo), Bollate (10 aprile).  
Mariella Scattolini ha presentato "Fiuri de zucca"
Un nuovo volume si aggiunge alla biblioteca dei settempedani: Mariella Scattolini, poetessa nata e cresciuta a San Severino Marche, a dieci anni di distanza da “Storie de casa nostra” è infatti tornata in libreria con “Fiuri de zucca”. Il libro, una raccolta di poesie, è stato presentato all’Italia da “i Teatri di Sanseverino” nell’ultima edizione della rassegna “Il dialetto, lingua madre” che ha già portato alla riscoperta della lingua locale con la presentazione del vocabolario del dialetto settempedano, curato da Adriano Biondi, e che in un’altra stagione del passato ha visto anche ospitare il gruppo folk Urbanitas di Apiro e l’associazione Mo.Re.Ve. “Già alla prima lettura delle poesie di Mariella Scattolini – sottolinea Francesco Rapaccioni, direttore artistico de “i Teatri di Sanseverino” che ha presentato il volume - si nota che il dialetto usato è la parlata viva della popolazione settempedana come l’autrice lo sente e lo scrive: non c’è alcuna intenzione di fare una ricerca storica o filologica; la traccia che si vuole lasciare è il ricordo dei luoghi, delle persone, delle situazioni del paese e non un contributo al dialetto in quanto lingua. La penna di Mariella Scattolini si occupa del particolare e dell’universale senza fare differenze, talvolta ergendo a universale un particolare con il piacere di partire da vicino per significare lontano. L’autrice nel suo scrivere è sempre ironica e precisa, affilata e disincantata, affettuosa e realistica; non giudica, descrive; non è severa, dimostra sempre comprensione umana e partecipazione emotiva; non si prende mai troppo sul serio. La realtà a volte si trasforma, altre volte resta se stessa nella sua inoppugnabile verità, una verità utile ed efficace, ma sempre con un tratto di riconoscibile vivacità che ti fa esclamare senza dubbi: “E’ Mariella!”. L’autrice di “Fiuri de zucca” in occasione della presentazione della sua opera ha letto alcune delle poesie contenute nel libro fra scroscianti applausi, ripetute risate e qualche lacrima di commozione. Presenti i titolari della casa editrice “Controvento”, che ha pubblicato il libro, e il sindaco, Cesare Martini, che ha portato il saluto e ricordato il valore del dialetto come espressione del territorio. Nelle pause musicali della serata si è esibita Georgiana Isac, giovane e bravissima clarinettista di San Severino. In conclusione l'augurio del direttore artistico, Francesco Rapaccioni: “Chi è nel momento del bisogno non ci trovi distratti o indifferenti”. Una copia del libro è stata donata alla biblioteca comunale. Il prossimo incontro con l’autore è fissato per domenica 12 gennaio 2014 alle 17 al teatro Feronia con Vincenzo Lombardo e il suo "Una zappata nelle Marche".
L'insostenibile leggerezza con Marina Thovez e Mario Zucca a Magione
Marina Thovez e Mario Zucca, sabato 9 marzo, alle 21, al Teatro Mengoni di Magione con L’insostenibile leggerezza portano per la prima volta in teatro il capolavoro di Milan Kundera. Un uomo e una donna coinvolti nelle vicende praghesi della primavera del ‘68, i carri armati e le violenze che sconvolgono la loro vita segnata da proclami, spiate, carriere distrutte…. circostanze commentate con simpatia e umorismo da un'allieva e un professore che conducono il pubblico attraverso quegli eventi. “Ho ambientato la vicenda in un labirinto – dice Marina Thovez, anche autrice del testo - l’appartamento del protagonista, la stessa Praga sono un dedalo da cui non c’è via d’uscita. Lui e lei si muovono nel poderoso allestimento di Nicola Rubertelli come topi in gabbia, spiati e costretti in un percorso obbligato, quello del regime stalinista, che censura ogni movimento. Frontiere sbarrate, mezzi d’informazione che diventano mezzi di disinformazione, scuole chiuse, intellettuali in galera o sottoterra. Questa è la punizione per quella bellissima città che con la sua Primavera stava cercando di riportare il socialismo verso gli ideali di democrazia sotto cui era nato.” Per informazioni e prenotazioni ci si può rivolgere telefonicamente, fino al giorno precedente lo spettacolo, presso il Botteghino Telefonico Regionale del Teatro Stabile dell’Umbria, tutti i giorni feriali, dal lunedì al sabato, dalle 16 alle 19, al n°075/57542222. E’ possibile acquistare i biglietti on-line sul sito del Teatro Stabile dell’Umbria www.teatrostabile.umbria.it.
"L'insostenibile leggerezza" di Marina Thovez in Sardegna col CeDAC
 Nella notte tra il 20 e il 21 agosto del 1968 l'esercito sovietico invase Praga, spazzando via con la minaccia dei carri armati i sogni di libertà e il “socialismo dal volto umano” di Alexander Dubček: finiva così l'intensa “Primavera”, e per la Cecoslovacchia, di nuovo sotto il controllo del regime, iniziava la stagione del sospetto e della paura. “L'insostenibile leggerezza” di Marina Thovez  in tournée in Sardegna per M'Illumino di Prosa/ la stagione 2012-13 del CeDAC, nell'ambito del XXXIII Circuito Teatrale Regionale Sardo, rievoca la temperie culturale e politica della Primavera di Praga, la partecipazione di intellettuali e riformatori a quella breve stagione rivoluzionaria, l'inizio dell'auspicato “nuovo corso” fino all'occupazione sovietica, con la fine del sogno e la “normalizzazione” del paese. Lo spettacolo, trasposizione in forma di commedia di una pagina emblematica della storia recente, dopo il debutto giovedì 14 febbraio a Lanusei, sarà in scena venerdì 15 febbraio alle 21 al Teatro Costantino di Macomer; sabato 16 febbraio alle 21 al Teatro San Bartolomeo di Meana Sardo; domenica 17 febbraio alle 21 all'Auditorium Comunale di Arzachena e infine lunedì 18 febbraio alle 21 al Cine Teatro Montiggia di Palau. La pièce originale firmata Ludus in Fabula, con regia e drammaturgia della stessa Thovez, protagonista sulla scena insieme a Mario Zucca, racconta una storia di passioni e tradimenti sullo sfondo della breve parentesi rivoluzionaria innescata da Dubček e poi la fase della censura e della repressione, del silenzio e delle omissioni perché chiunque può trasformarsi in una spia. La chiave dell'ironia e una scrittura metateatrale, con il dialogo tra un'allieva e un professore a far da cornice alle vicende del recente passato, trasformano questo interessante affresco di una capitale europea (in un momento cruciale) in una godibile commedia dal sapore dolceamaro, tra amori e disamori, segrete inquietudini e inconfessati timori dei protagonisti, un uomo e una donna, la cui esistenza si intreccia alla Storia. Humour e brio permettono di affrontare temi come la libertà negata, la spietatezza del regime e la macchina temibile della burocrazia e i suoi effetti nel quotidiano, la trasformazione delle relazioni tra le persone, l'incertezza, l'ombra del tradimento sottolineandone gli aspetti più grotteschi. La vita di intellettuali e artisti che avevano entusiasticamente aderito al programma di Dubček, e così quella di cittadini e studenti, ricondotta nell'alveo della politica sovietica, ritorna all'antica routine, mentre sogni e aneliti di libertà restano imprigionati in una sorta di labirinto in cui si perdono ricordi e emozioni. “L'insostenibile leggerezza” racconta il contrasto tra l'irrilevanza di scelte e azioni individuali sul corso della Storia, e insieme la pregnanza e l'unicità – agli occhi dei protagonisti – di ogni esistenza umana, un paradosso a volte crudele che si stempera però in un sorriso. La trama è "semplice": un uomo e una donna, loro malgrado coinvolti nelle vicende praghesi capitate nella primavera del ‘68, i carri armati e le violenze sconvolgeranno la loro vita, segnata da proclami, spiate, carriere distrutte…. circostanze commentate con simpatia e umorismo da un'allieva ed un professore che condurranno il pubblico attraverso quegli eventi. Scrive Marina Thovez nelle sue note di regia: «Ho ambientato la vicenda in un labirinto. L’appartamento del protagonista, la stessa Praga sono un dedalo da cui non c’è via d’uscita. Lui e lei si muovono nel poderoso allestimento di Nicola Rubertelli come topi in gabbia, spiati e costretti in un percorso obbligato, quello del regime stalinista, che censura ogni movimento. Frontiere sbarrate, mezzi d’informazione che diventano mezzi di disinformazione, scuole chiuse, intellettuali in galera o sottoterra. Questa è la punizione per quella bellissima città che con la sua Primavera stava cercando di riportare il socialismo verso gli ideali di democrazia sotto cui era nato…»   INFO & CONTATTI: Lanusei: info: cell: 338.8727641 - lanusei.toniodei@cedacsardegna.it  - www.cedacsardegna.it Macomer: info: tel: 347.8777538 - macomer.costantino@cedacsardegna.it  - www.cedacsardegna.it Meana Sardo: info: tel: 328.7157769 - cedac@cedacsardegna.it - www.cedacsardegna.it Arzachena: info: 328.6996706 - arzachena.auditorium@cedacsardegna.it - www.cedacsardegna.it Palau: info 338.5865992 -  santino.mariani@alice.it - www.cedacsardegna.it
Mario Zucca inaugura la stagione del Caporali di Panicale
Inizia venerdì 20 novembre la Campagna Abbonamenti per la Stagione di Prosa del Teatro Caporali di Panicale. Come primo spettacolo sabato 5 dicembre va in scena una delle commedie più celebri di Plauto, Casina interpretata da l’affascinante e ironica Marina Thovez e il bravo e trascinante Mario Zucca. Secondo un perfetto meccanismo comico, storie di infedeltà coniugale s’intrecciano a rivalità tra servi, invidie tra amiche, litigi tra genitori e figli, piccoli dispetti e grandi scherzi. Martedì 12 gennaio grande attesa per Oblivion Show il divertentissimo spettacolo diretto da Gioele Dix, diventato in breve tempo il video fra i più cliccati nel mondo virtuale di You Tube. Definiti il nuovo quartetto Cetra il giovane gruppo di esilaranti attori appassiona il pubblico alternando canzoni riarrangiate a fenomenali riduzioni musicali di testi famosi come quella de I Promessi Sposi in 10 minuti. Mercoledì 27 gennaio è la volta di una storia dolcissima e tragica Un giardino per Ofelia di Pietro Floridia, protagonista una giovane disabile mentale e Gertrud, l’infermiera nazista con il compito di sottoporre Ofelia al programma T4, il cosiddetto ‘Olocausto minore’ che prevedeva l’eliminazione dei disabili come vite ‘indegne di essere vissute’. L’incontro si trasforma a poco a poco in un’amicizia profonda e in un legame di cura e di tenerezza che unirà i destini di queste due donne fino alla fine. Domenica 21 febbraio Rosario Tedesco continua il percorso iniziato con Il vicario con I fisici di Dϋrrenmatt. Un nuova produzione del Teatro Stabile dell’Umbria che tra parodia, giallo e tragedia, usa la leggerezza e l’ironia per far risaltare il contrasto con le inquietudini crescenti di un periodo storico in cui scienza e politica sfuggono al controllo della ragione colorandosi delle tinte dell’ipocrisia, della paura e del sospetto. In scena il gruppo storico degli attori dello Stabile, Marco Foschi, Cinzia Spanò, Enrico Roccaforte, Giuseppe Papa, Emiliano Brioschi, Silvia Ajelli. Sabato 13 marzo Silvia Bevilacqua e Francesco Torchia presentano il loro nuovo spettacolo Addio scuola un viaggio dentro la vita della scuola d'oggi, alla ricerca - tra disperazione e promesse, cinico disincanto e slancio ancora romantico, ironia e leggerezza - di ciò che manca: quella lezione dimenticata che bisognerebbe sempre ricordare e tenere a mente perché è il cuore di ogni insegnamento come di ogni apprendimento. Sabato 27 marzo il Cartellone si arricchisce di uno spettacolo di danza Iàmariamàr firmato Amina Amici, coreografa umbra, ormai affermata a livello internazionale e particolarmente apprezzata per la sensibilità e la novità delle sue opere.