Il medico dei pazzi è un titolo perfetto per Arte e Salute: il tema dell'inversione del punto di vista, nel guardare il mondo della follia, è trattato da Scarpetta con la leggerezza che gli è propria, ma con grande sapienza drammaturgica.
«Da quando ascoltai fluire la lingua limpida e cristallina del dialetto bolognese parlato dagli attori di Arte e salute ne Il linguaggio della montagna di Pinter, cominciai ad immaginare un'opera recitata tutta in lingua bolognese: "lingua" perché volevo che avesse dignità letteraria, che non fosse soltanto vernacolo. Così nacque l'idea di lavorare sulla commedia di Scarpetta, Il medico dei pazzi, e di adattarla alla lingua originaria dei nostri attori. Il medico dei pazzi era un titolo perfetto per Arte e Salute: il tema dell'inversione del punto di vista, nel guardare il mondo della follia, è trattato da Scarpetta con la leggerezza che gli è propria, ma con grande sapienza drammaturgica. In questi anni abbiamo continuato il lavoro sul dialetto, con altre opere, come Miseria e nobiltà e Li buffoni e tuttavia, in tutti noi riecheggiavano le risate del pubblico in teatro per Al dutåur di mât, l'inizio folgorante del nostro lavoro sui dialetti. Chiesi allora a Vito, che accettò con entusiasmo, di darmi una mano nella mia avventura "bolognese". Abbiamo deciso di tornare insieme a recitare quella splendida commedia, che celebra degnamente il 40° anniversario della Legge Basaglia e del nostro impegno nella lotta allo stigma e al pregiudizio verso la malattia mentale.» Nanni Garella
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Regia:
Nanni Garella
Autore:
Nanni Garella
Protagonista:
Vito
Produzione:
Associazione Arte e Salute Onlus, Cronopios
Durata:
120 minuti
Numera atti:
2
Anno di produzione:
2011