All’interno della casa dove Cenerentola fa da sguattera, la matrigna e le due sorellastre si presentano in maniera totalmente diversa da come invece appaiono all’esterno. A casa sono sciatte, malvestite, trasandate e per di più comunicano tra loro in un dialetto ricco di parole ed espressioni accese. Ma quando entrano a stretto contatto con l’alta società, negli ambienti aristocratici, i loro modi diventano raffinati e sensibili. Le tre arpie si riempiono la bocca di citazioni in francese, mostrando grande rispetto per le regole del galateo. La stessa cosa fa il principe: il suo disagio lo esprime in dialetto come se il dialetto fosse la lingua privata con cui i personaggi possono dire in tutta franchezza ciò che pensano. Cenerentola è l’unica a usare sempre lo stesso linguaggio proprio perché non ha niente da nascondere.La favola ha due morali.
La prima è: bisogna essere la stessa persona sia dentro che fuori dalle mura di casa, la seconda è:i cattivi non devono diventare eroi.
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