Lo spettacolo stabilisce una relazione tra Adamo padre dell’umanità e Amleto, eroe del teatro elisabettiano: il primo come archetipo umano della civiltà del tramonto, il secondo, in quanto maschera-simbolo del teatro borghese.
Come si può affrontare il tramonto? Come si può rispondere alla decadenza? Come si può sopravvivere all’ “essere Amleto”?
Il sipario si apre… il velo di Maya occulta il paesaggio edenico dove pian piano si illuminano gli elementi naturali, i paesaggi, gli animali e infine Adamo, che, cogliendo la mela dall’albero della conoscenza del bene e del male, si consegna alla storia come tentazione, alla nascita della civiltà occidentale. L’atto di cogliere la mela costituisce il simbolo della caduta umana nel mondo di morte e decadenza. La mela, tra le mani di Adamo, è il teschio di Amleto, simbolo del presagio funereo che sta all’origine della storia dell’uomo.
L’intera vicenda di Amleto e della sua corte si svolgeranno sullo schermo, occultando l’Eden iniziale...
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Regia:
Leonardo Ferrari Carissimi e Fabio Morgan
Autore:
Andrea Carvelli