Le Bestie rare del titolo abitano un paesello della Calabria, in cui un tribunale popolare è abituato a giudicare e condannare senza remore e lo fa anche se l’imputato è poco più di un bambino, catapultato in una situazione paradossale. Da una semplice marachella dai risvolti tragicomici emerge un substrato culturale cinico: si compierà una spietata vendetta,
dovuta a soprusi e storie di pedofilia consumate da un prete, uomo apparentemente virtuoso e rispettato dalla comunità. La lingua di Bestie rare racconta anche un modo di vivere in via d’estinzione, una cultura secolare meridionale che l’autore ha incamerato durante la sua infanzia e che esplode qui, dischiudendo tutti i suoi luoghi comuni, le sue gergalità, i suoi modi prosaici e poetici.
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