La storia è incentrata su Giacomo, un insegnante di filosofia, scrittore precario, compagno e padre ancora più precario, che si trova a passare da solo, per sua scelta, la notte di Capodanno. A poco a poco questa solitudine svanisce e la sua casa si riempirà di persone che, invece, per un motivo o per un altro, consapevolmente o inconsapevolmente, hanno bisogno di lui, quantomeno hanno bisogno di dirgli qualcosa. Ed è proprio qui, il problema. Quanto siamo capaci di dirci le cose per quelle che sono? Usando cioè i termini giusti, senza girarci attorno. Buon anno, ragazzi è una riflessione sulla nostra difficoltà di gestire gli affetti, sulla nostra patologica incapacità di utilizzare un dizionario corretto, leale, e, perché no, dolce, con le persone che ci stanno più vicine, con le quali, invece, siamo capacissimi di scontrarci in una quotidianità che nella migliore delle ipotesi ci appare noiosa.
Fino a quando però non arriva l’imprevisto, che ci spaventa e ci porta a un passo dal baratro e ci costringe a mettere in salvo, letteralmente e non, la nostra vita, che è l’unica cosa che non può mai passare in secondo piano.
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Tecnico luci:
Luigi Biondi
Produzione:
Teatro Franco Parenti
Scenografo:
Francesca Pedrotti e Alice De Bortoli
Tecnico del suono:
Davide Marletta
Direttore:
Lorenzo Giuggioli
Attore:
Francesco Brandi, Sebastiano Bottari, Miro Landoni, Daniela Piperno, Camilla Semino Favro
Regia:
Raphael Tobia Vogel
Sarto:
Caterina Airoldi
Autore:
Francesco Brandi
Protagonista:
Francesco Brandi
Durata:
100 minuti
Numera atti:
1
Anno di produzione:
2017