È uno spettacolo ambientato nella sala d'attesa di uno studio medico e ha per protagoniste 3 donne di diversa nazionalità: somala, nigeriana e italiana.
Le 3 donne trascorrono insieme il tempo dell'attesa che le costringe a conversare e ad ascoltare ricordi, considerazioni e dubbi personali difficili da confessare. Il luogo e i motivi per cui sono lì in quel momento le spingono a riflettere su di sé. Si parla di segni indelebili sul corpo, di mutamenti assurdi attuati attraverso la chirurgia estetica, di mutilazioni genitali e di donne che combattono per essere lasciate integre nella mente e nel corpo. Si parla di leggi conquistate dopo anni di lotta per affermare i diritti delle donne.
Il testo teatrale prende spunto da storie reali, raccolte tramite interviste e cerca di tener in considerazione più punti di vista, mettendo in scena le contraddizioni che sovente si riscontrano quando si raccolgono le parole delle donne che hanno subito queste pratiche tradizionali.
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Regia:
Gabriella Bordin
Autore:
Gabriella Bordin