“Disastri” è uno spettacolo a quadri, antinarrativo, frenetico, inconcludente, infarcito di cadute di stile. Il tentativo è quello di mettere in scena le situazioni immaginate dallo scrittore russo solo e soltanto per quello che sono: senza interpolazioni intellettuali, riflessioni sul momento storico (suo o nostro), interpretazioni egoiche e poco rispettose. Solo l’immaginario di Charms. Solo i verbi di Charms. Solo lo sberleffo al reale, la ribellione al normale, la potenza della cazzata di Charms.
A occuparsi di questa impresa, persone che da tempo riconoscono il potere sovversivo della risata inaspettata, quella che sbuca da dentro dentro e esce fuori fuori anche se inopportuna. Persone che non capiscono l’umorismo, veramente, e che se gli chiedi cosa c’è da ridere in quello che fa ridere loro, mica te lo sanno spiegare. Persone che hanno conosciuto e stimato Charms in vari momenti della loro vita e vi si sono affezionate per sempre.
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