Siamo abituati all’idea di un Don Giovanni burlone, che si finge spesso un altro. Il travestimento, la mascherata sono le tentazioni per lui irresistibili. Si direbbe – per dirla con le parole di Fedele d’Amico – che egli inganni le donne non tanto per il piacere di conquistarle, ma che si prodighi a conquistarle per il piacere di ingannarle. Amare le donne e diventare ogni volta un altro. Potrebbe essere una definizione del Teatro come luogo in cui esseri in carne e ossa si fingono altri.
Il Don Giovanni dell’Orchestra di Piazza Vittorio parte però da presupposti diversi. L’idea è quella di sempre: rappresentare se stessi nei panni di altri, recitare il ruolo di se stessi con le parole e il carattere di personaggi di fantasia. L’opera buffa non è, in realtà, apertamente realistica, basata su personaggi della vita quotidiana? Il Don Giovanni lo è totalmente, con una novità assoluta: l’invenzione dell’intervento sovrannaturale che nella nostra rilettura prende la forma dell’inconscio.
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Orchestra:
Orchestra di Piazza Vittorio
Direttore d'orchestra:
Mario Tronco
Gruppo:
Orchestra di Piazza Vittorio
Artista:
Mario Tronco
Scenografo:
Barbara Bessi
Costumista:
Ortensia de Francesco
Tecnico luci:
Daniele Davino
Regia:
Andrea Renzi
Produzione:
Fondazione Teatro di Napoli - Teatro Bellini, Corvino Produzioni
Durata:
90 minuti
Numera atti:
1
Anno di produzione:
2018