Una delle commedie più famose e divertenti di William Shakespeare messa in scena, come vuole la tradizione elisabettiana, con una numerosa Compagnia tutta al maschile tra cui spicca il nome di Tullio Solenghi. Sì perché Shakespeare scrisse La bisbetica domata per una compagnia di soli uomini, gli "Uomini di Lord Prembroke”, nella quale egli stesso recitava: erano i primi anni novanta del ‘500, ovvero l’inizio della sua carriera. Il titolo originale inglese, The taming of the shrew, indica che il protagonista della storia non è la bisbetica Caterina, bensì Petrucchio, che non domina in Caterina soltanto una donna bisbetica, ma tiene sotto controllo anche il “femminile”, quell’istanza intima e spesso devastante, che anima l’essere umano a prescindere dal genere sessuale. La storia che Shakespeare ci racconta non è dunque soltanto un duello tra un uomo e una donna, ma è la messa in scena dell’eterno conflitto tra maschile e femminile, i due archetipi base della vita.