I miti sono vivi e servono ancora oggi a raccontare la parabola di una modernità perduta, smarrita nei valori che non recupererà più. Questa Cassandra nasce dalle parole antiche di Seneca, Eschilo ed Euripide, ma anche da quelle più vicine e contemporanee di Christa Wolf, di Jean Baudrillard, T.S. Eliott, Wislawa Szymborska e del poeta Ghiannis Ritsos. Elisabetta Pozzi, con la collaborazione dell’autore e giornalista Massimo Fini, disegna il mito portandolo all'oggi per indagare la nostra civiltà orfana di identità. Cassandra è l’eroina tragica destinata ad avere il dono della preveggenza ma a non essere creduta per aver rifiutato l’amore del dio Apollo; è ancora l’emblema della lucidità, capace di vedere i cavalli di Troia che la nostra società ha accolto condannandosi alla catastrofe.
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CASSANDRA o dell’inganno
di e con Elisabetta Pozzi
drammaturgia Elisabetta Pozzi con la collaborazione di Massimo Fini musiche e disegno luci Daniele D’Angelo spazio scenico Guido Buganza movimenti Alessio Romano produzione Centro Teatrale Bresciano