«Tintarella di luna è uno spettacolo liberamente tratto dall'opera di Italo Calvino – spiega il regista Giorgio Gallione – in particolare dalle Cosmicomiche, una raccolta di racconti fantastici che, intrecciando ironia e scienza, sberleffo e razionalità (comico e cosmico, appunto), narra le avventure visionarie di Qfwfq, creatura mutante in perenne metamorfosi che ha vissuto o addirittura provocato, nei secoli, ogni evento della storia cosmologica, dal Big Bang ad oggi.
Uno spettacolo sospeso tra danza, favola, arte e letteratura con lo stesso Calvino deus ex machina che, in scena, inventa e rende concrete le proprie fantasie letterarie, interrogandosi sui modi e le forme del narrare e sulla necessità etica dell’atto creativo, perché “la fantasia è come la marmellata, bisogna solo spalmarla su una solida fetta di pane”.
Ne nasce – conclude Gallione – una narrazione sospesa nel tempo, sorridente, evocativa, astratta e bizzarra perché, come ci dice l’autore “la mia penna cerca da sempre l’eccezionalità e mai la consuetudine”. Così i tre attori narratori e i sei danzatori, trasformisti e lunatici, viaggiano idealmente nello spazio e nel tempo, in un peregrinare tra astri, mondi, città e pensieri mutevoli in cui il gioco, l’immaginazione, la fantasia e la leggerezza dello stile non è mai priva di una certa pensosità».