Nell’omaggio che il Festival dell’Eccellenza al Femminile dedica all’attrice e regista Elena Arvigo, trova spazio l’intenso Elena, del poeta greco Ghiannis Ritsos, qui nella attenta traduzione di Nicola Crocetti. Elena è un poema, ispirato al personaggio mitico della regina di Sparta, icona dell’eterno femmineo.
La forma scelta da Ritsos – spiega Arvigo, che ha curato regia, scene e costumi del lavoro – è quella del monologo in versi. Scritto da Ritsos nel 1970, durante la detenzione a Karlovasi, sull’isola di Samo, nel periodo della dittatura militare dei Colonnelli, il testo immagina una Elena vecchissima, dall’età indefinibile, immersa nei ricordi, che si confessa tra memoria e disincanto». Come sempre, nelle riscritture dei miti fatte da Ritsos, si avverte una struggente riflessione sul tempo, sulla natura umana, sulla realtà. Anche questa Elena, racconta ancora Arvigo, «riflette sul passare del tempo che tutto travolge, rievoca disingannata e lucidissima l’antico splendore, si duole dell’inevitabile perdita di senso delle cose. Ritsos, con il suo teatro-poesia, libera Elena del suo stesso mito e concede alla propria attrice di essere finalmente un diverso personaggio: una donna. In questo viaggio ogni nuovo pensiero mette in discussione il precedente».
Elena è il racconto di un viaggio nel tempo che solo il mito ci concede di fare e rifare, per rinnovare il senso e la coscienza di ciò che fu». In scena, a fare da testimone al monologo di Elena, una figura evanescente: è la musicista Monica Santoro, che accompagna, sottolinea, spezza la narrazione con interventi di rara delicatezza. Ha scritto Vincenzo Sardelli su Teatro e Critica: «Dissociata e disincantata tra bagliori effimeri, Elena è una grande madre che scopre la propria sensualità dirompente e pudica, che svela i propri tormenti, e si fa carico dello strazio di un’epoca».
Info spettacolo, Date e biglietti. l’attrice e regista Elena Arvigo, trova spazio l’intenso Elena, del poeta greco Ghiannis Ritsos, qui nella attenta traduzione di Nicola Crocetti. Elena è un poema, ispirato al personaggio mitico della regina di Sparta, icona dell’eterno femmineo.