Harold Pinter scrive "Il ritorno a casa" nel 1964: è uno dei primi testi della maturità artistica del drammaturgo, la cui opera inizia in quegli anni ad essere riconosciuta a livello internazionale. Il dramma, caustico e feroce, racconta il disgregamento di legami familiari fondati sull’ipocrisia e sulle cancrene che dolori ed esperienze interne ed interiori hanno maturato nel tempo. Fattore scatenante è, appunto, il ritorno a casa di Teddy, dopo anni di lontananza. L’uomo porta con sé la moglie Ruth, unico elemento femminile in un universo di uomini. Il suo arrivo avrà effetti sconvolgenti e per certi versi inaspettati: accolta come elemento estraneo verso cui sfogare la propria misoginia, Ruth viene accettata e inserita in un gioco al massacro in cui appare allo stesso tempo come vittima e carnefice: sarà il marito Teddy ad andarsene da solo.
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