La caccia è uno spettacolo tratto dalle Baccanti di Euripide.
Nella tragedia, Euripide mette in scena lo scontro micidiale tra un uomo, Penteo, tiranno di Tebe, e un dio, Dioniso, che lamenta il fatto di non essere stato riconosciuto e venerato proprio nella sua città d’origine.
Il conflitto coinvolge tutta la comunità e il corpo sociale è sconvolto.
Alla fine, Dioniso si vendicherà in maniera smisurata.
La sconfitta dei suoi avversari si configura come morte, esilio, distruzione, impazzimento.
Sembra che non rimanga nulla sulla scena, se non macerie o deserto.
Cadmo, fondatore di Tebe e nonno sia di Penteo che di Dioniso, rivolgendosi al dio gli dice: “riconosciamo di averti ignorato… hai tuttavia ecceduto nella punizione”.
In che cosa consiste questo eccesso? La caccia è lo svolgimento di questo interrogativo. L’indagine è portata avanti da Penteo, rimasto solo sulla scena e visitato solo da fantasmi, ora solitari, ora raccolti nel coro delle sue allucinazioni.
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