A partire da una suggestione iniziale offerta casualmente dal pubblico gli attori creano un macromondo composto da personaggi che si influenzano l'un l'altro fino a incrociare i propri destini in modo indissolubile.
Ispirato al celebre "effetto farfalla" teorizzato dallo scienziato Edward Lorenz ("Il battito d'ali di una farfalla può alterare il clima per sempre"), l'intreccio della scena procede come un sistema dinamico del caos, che produce ogni giorno - e ogni serata sulla scena - un mondo diverso da quello precedente. Così ogni spettacolo è unico e irripetibile, e racconta storie sempre diverse. Il metodo narrativo è suggerito dalla filmografia contemporanea (America oggi, Magnolia, Crash) e proietta lo spettatore teatrale in una dimensione cinematografica, grazie al ritmo del "montaggio" creativo; anche questo, naturalmente, improvvisato di volta in volta dagli attori sulla scena.
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Il caso e la necessità