Il percorso iniziato con PAURAEDESIDERIO prosegue con MACCHINE, secondo appuntamento del Teatro d’Indagine sull’uomo delle Scimmie Nude.
Tre figure cangianti, aspetti dell’umanità, vivono situazioni che si ripetono inesorabilmente, meccanismi del cuore e della mente che generano amore, odio, passione, morte, tutto quello che noi animali-uomini siamo obbligati a vivere, volenti o nolenti.
La percezione che abbiamo della nostra vita è un mosaico di immagini dato dalle nostre impressioni sensoriali e il senso reale, profondo, ci sfugge indefinito.
Per questo gli attori sulla scena si muovono secondo partiture prefissate di azioni, sequenze fisico/verbali che tentano di dare una direzione al nostro fare, al nostro esistere. Senza soluzione di sorta. Poiché l’uomo reagisce con il corpo ad ogni stimolo del mondo esterno con una reattività fisica, istintiva, biochimica e automatica, genera azioni che per somma e ripetizione creano comportamento.
L’Uomo è come una Macchina.
Confusi nella moltitudine dell'umanità, gli attori creano un tessuto di reazioni grazie alle quali il pubblico può cogliere la poesia al di là delle risposte automatiche.
Uomini che nel tempo di uno spettacolo, sono l'anello tra la meccanica dell'io, il pensiero del tu e l'emozione del noi.
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