Nicola Porpora (Napoli 1686-1768), compositore prolifico e maestro di canto – fra i suoi allievi anche Farinelli – ha contribuito in maniera decisiva alla diffusione e all’affermazione dell’opera italiana di scuola napoletana in Austria e Germania. Maestro del canto virtuosistico, fra i suoi lavori figura anche un Orfeo (su libretto di Paolo Rolli, andato in scena per la prima volta a Londra, presso il Kings Theatre in the Haymarket, il 2 marzo 1736), un pasticcio – cioè uno spettacolo operistico con musiche di diversi autori – che oltre a brani di Porporastesso ne comprende altri di Leonardo Vinci, Francesco Araia, Johann Adolf Hasse, fungendo oggi da prezioso documentario del cosmopolitismo musicale di primo Settecento.
Orfeo è certamente il simbolo del canto e del potere suasorio della musica: il mito di Orfeo conobbe una nuova fioritura nell’età barocca e ogni grande cantante ambiva cimentarsi nei panni del cantore che muoveva «a pietate sin le cose inanimate». Grazie a Porpora, anche il castrato Carlo Broschi, detto il Farinelli, vestì i panni di Orfeo e l’occasione si presentò appunto a Londra nel 1736.
Nel 2016, il ritrovamento di una copia della partitura di Orfeo da parte di Giovanni Andrea Sechi ha rivelato nuovi dettagli sulla paternità delle musiche: oltre ai compositori sopra menzionati, si è scoperto infatti che anche Francesco Maria Veracini contribuì al successo londinese dell’opera con almeno due arie.
Per la prima volta a Martina Franca, dirigerà l’opera uno degli specialisti del repertorio barocco, il greco George Petrou, recentemente nominato a capo del Festival Händel di Göttingen e ospite assiduo del Festival di Salisburgo.