"Un lavoro - dice Delbono - sul potere e sul non-potere, non solo attraverso i potenti ma anche con chi ci scivola accanto. Un inferno di parole, atti, musica, danza, sogni e pittura"
"Urlo, è il grido. Quello del neonato, ma anche il lamento del torturato, la sfuriata dell'arrabbiato che proclama la fine dei tempi iniqui, annuncia l'urgenza di un mondo più umano. Nella lingua di Dante e di Leopardi, Urlo è anche l'ululo/ululato. Quello del vento, quello dei lupi e della schiera dei potenti.
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