Liberamente ispirato al romanzo di Manuel Puig la particolarissima e delirante rilettura teatrale di Petri che mescola al tormento esistenziale del testo originale le dissacranti atmosfere del suo universo poetico.
Un testo straordinariamente attuale, che affronta il tema della tortura e delle diversità con crudezza e senza sconti, in un crescendo drammatico e di forte impatto visivo ed emozionale.
In uno sperduto penitenziario, Valentin, rivoluzionario confuso nelle sue contraddizioni interiori, e Molina, omosessuale perso nelle apparizione dei mostri partoriti dalla sua immaginazione, si affrontano attraverso film melodrammatici, dive demodé, manifesti ideologici e pagine di giornali, in uno spietato scontro tra ragione e cuore, impegno ed emotività. Il potere che li ha rinchiusi in prigione non è solo quello di una dittatura militare, ma soprattutto quello più subdolo dell'imperante potere massificante che tutto omologa e scarta come diverso.
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