Scoprire carte.
Scoprire circostanze.
Scoprire carenze.
Scoprire corpi.
Due donne giocano a carte sedute a un tavolo, l’una di fronte all’altra. Grandi sorrisi. Una tazza di tè. “Alza”. Una distribuisce le carte. L’altra le raccoglie. “Ho delle carte orrende”. Dice sempre così – pensa l’altra.
Un gioco educato, una conversazione formale, quella confidenza propria dei rapporti adulti appesantiti da una vita di non detti. Finché qualcosa interrompe il meccanismo di un dialogo borghese per aggiungere altri sensi ai sensi. L’una è vedova. Ha perso il suo uomo, il suo amore. L’altra è vedova pur non essendolo. Ha un marito accanto che è morto da sempre...
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