Lucrezio e Seneca, a un secolo di distanza l’uno dall’altro, si sono occupati, con visioni profondamente opposte, di politica, di religione, della felicità, dell’amore e della morte.
Il primo, sostenendo l’otium e il vivere appartati, ritiene la religione frutto dell’ignoranza delle leggi della fisica e della natura e pertanto causa di paure e affanni; il secondo, fautore del negotium, coniuga la politica con la religio romana. È la duplicità del nostro tempo – politica o antipolitica, credere o capire, otium o negotium – messa in scena da due delle più acute voci di attori/autori dei nostri giorni. Per provare a intelligere, ad andare in profondità e indagare le relazioni tra le cose.
Enzo Vetrano e Stefano Randisi, da quarant’anni artefici di un teatro di ricerca e sperimentazione, luogo di riflessione chiamato a “svegliare” le coscienze, mettono in scena queste due figure emblematiche attraverso un confronto che vive di una doppia identità, sovrapponibile e contraria. Non alla ricerca di risposte, perché ogni volta che ti schieri per l’uno ti assale il dubbio che la ragione stia con l’altro, ma alla ricerca di un confronto dialettico che nasce proprio dalla loro avversione al pensiero unico.
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Produzione:
Emilia Romagna Teatro Fondazione, Ravenna Festival
Regia:
Enzo Vetrano , Stefano Randisi
Autore:
Ivano Dionigi
Protagonista:
Enzo Vetrano, Stefano Randisi
Musicista:
Gianni Trovalusci, Roberto Bellatalla, Alessandro Cipriani
Durata:
90 minuti
Numera atti:
1
Anno di produzione:
2019